Il 10 dicembre del 2006 un nuovo segmento si affaccia sui binari italiani. Il nome è un po' curioso essendo un misto tra due brand già esistenti. Si chiama Eurostar City Italia e si pone come intermedio tra gli Eurostar allora in voga e gli Intercity.
La presentazione ufficiale avviene il 4 dicembre nella stazione di Milano Centrale e nei giorni successivi negli impianti di altre città, principalmente lungo le linee dove si pensa che questi treni andranno a far servizio, quindi Tirrenica e Adriatica.
Inizialmente il progetto è chiaro, riqualificare 901 carrozze ma alla fine, come sappiamo, a causa di una congiuntura economica tutt’altro che favorevole il numero viene ben presto ridotto.
Altre sono però le curiosità che accompagnano questo progetto.
Prima di tutto le locomotive. Le macchine designate per la trazione sono le E.414 già E.404 degli ETR 500 monotensione.
Al momento dell’avvio dei servizi, tuttavia, non ne sono state predisposte in quantità sufficiente, per cui si ripiega sulle sempre affidabili ma ormai datate E.444R.
Viene così a crearsi lo sparuto Gruppo di sole quattro "Tartaruga" che ricevono la colorazione in bigrigio e rosso composto dalle E.444R.029, .081, .089 e .100.
Quel che non tutti sanno è che inizialmente questa livrea sarebbe dovuta andare anche sulle E.402A e sulle E.402B, progetto poi abortito, come quello di applicarla anche alle carrozze Pilota UIC-Z che già allora manfifestavano problemi tali da renderle poco appetibili per questi servizi comunque “di rango”
Rimanendo in tema di cromia, l’idea dei grafici è quella di stilizzare all'estremo il logo di Trenitalia sostanzialmente "stirandolo" in orizzontale con un risultato godibile solo in parte visto che una delle tre fasce rosse finisce sostanzialmente nel nulla.
Nel complesso, tuttavia, lo schema risulta interessante anche per essere il primo tentativo della compagnia di affrancarsi dall'XMPR.
Anche qui, però, c’è qualcosa che non tutti sanno. Il progetto iniziale, infatti, prevede una tonalità di grigi leggermente più chiara, che poi, in seguito, viene scurita.
In verità, va detto che di variazioni se ne sono viste diverse nel corso del tempo, come accade spesso in queste circostanze.
Completate le E.414, le E.444R vengono sempre meno utilizzate su questi treni, finendo spessissimo a trainare altre tipologie di convogli.
Dopo pochi anni di servizio commerciale, tuttavia, Trenitalia cambia nuovamente idea e fa nascere il segmento Frecciabianca che, a partire dal cambio di orario del dicembre 2011, sostituisce la categoria Eurostar City Italia.
Il resto è storia recente. Le quattro E.444R vengono tutte demolite, forse con poca lungimiranza.
La .029 a Bari Lamasinata, la .081 a Foligno e la .089 a San Giuseppe di Cairo.
Per ultima "cade" la .100, sempre a San Giuseppe di Cairo, inviata alla morte ancora nella livrea ESCI.
Le E.414 e le carrozze migrano nel nuovo brand cambiando livrea, ma è solo la prima di una lunga serie di cambiamenti che le coinvolgeranno negli anni seguenti.
Alcune, per motivazioni decisamente improbabili, arrivano ai giorni nostri accantonate in livrea ESCI a così vanno a morire.
Chiudendo il cerchio su una storia iniziata a metà anni 2000 e che forse avrebbe meritato maggiore fortuna.