“Dobbiamo spostare i nostri clienti non solo dal pezzettino che va da una stazione a un’altra stazione ma aumentando la nostra visuale prima di tutto, trasportandoli da casa fino al lavoro.

Tutto questo vede l’impegno a mettere al centro il cliente, ascoltarlo, sentire le sue esigenze ricevere i feedback e agire per fare qualcosa per migliorare o implementare il servizio”.

Lo ha detto in Commissione Trasporti della Camera l’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, Luigi Corradi, nel corso di un’audizione sullo stato e le criticità del servizio e della rete ferroviaria.

I numeri di Trenitalia sono impressionanti: come Alta Velocità facciamo 270 collegamenti ogni singolo giorno ma ne facciamo 120 col servizio Intercity, ne facciamo 40 crossborder, colleghiamo l’Italia con l’estero, con l’Austria, con la Svizzera, con la Germania.

Ma poi il grosso viene fatto con i regionali. Facciamo seimila treni al giorno, tutto questo se lo trasformiamo in chilometri sono centinaia di migliaia percorsi quotidianamente.

Lo facciamo con una flotta con 160 Frecciarossa 1400 Regionali, 130 Intercity.

Ogni giorno Trenitalia muove più di 1,4 milioni di persone”, ha aggiunto Corradi che ha ricordato come ci siano 24.800 persone al lavoro ogni giorno “di cui 6.600 giovani sotto i 30 anni”.

Nel 2024 abbiamo superato i valori della pandemia, quindi c’è stata un’accelerazione, una domanda del trasporto su ferro e questo per noi è uno dei driver più importanti che ci fa continuare.

È un trasporto sostenibile”, ha sottolineato ancora Corradi. Poi c’è l’urbanizzazione “concertarsi nelle grandi città significa che i treni regionali diventano una specie di metropolitane che trasportano migliaia di persone”.

“Nel settore Leisure, da prima della pandemia a dopo sull’Alta velocità erano 36% quelli che si muovevano per svago siamo arrivati al 50%, la stessa cosa per gli intercity. Anche il regionale viene usato sempre di più per il trasporto leisure, passiamo da numeri abbastanza bassi dal 30 al 37%”, ha proseguito il manager.

“Siamo focalizzati sull’Italia ma noi siamo con società dedicate anche nel Regno Unito, in Germania, in Francia, in Grecia, in Spagna. Gli stranieri ci fanno i complimenti sui servizi che eroghiamo.

Anche l’intermodalità sta crescendo molto. Oggi colleghiamo 19 porti italiani, 23 aeroporti, sono 45 mila i viaggiatori che hanno deciso di prendere i Frecciarossa con i Freccia Link – ha ammesso il presidente di Trenitalia -. Dieci milioni di persone che hanno usato l’intermodalità nel 2023. Questo è futuro”.

Sulla puntualità “l’Alta Velocità rispetto a un 100%, Trenitalia arriva al 95%. Ma ci spostiamo dal 95 al 73% quando inglobiamo le altre cause, ma di quel 73% solo il 95% è legato a cause dei treni.

Sul trasporto regionale si sta lavorando molto, dal 98% rispetto Trenitalia si passa al 92% quando consideriamo tutte le cause.

Chiaramente vogliamo fare di più e stiamo lavorando per migliorare in due aree: manutenzione e sostituzione delle flotte. Già nel 2025 cominceremo a sostituire i nuovi treni su cui abbiamo investito 1,2 miliardi.

Inoltre stiamo investendo 7 miliardi nel trasporto regionale per sostituire fino all’80% delle flotte. Cinquecento sono stati già consegnati, i pop, i rock e i blues: altri 120 arriveranno entro il 2026”.

“Un altro tassello importante dove Trenitalia deve fare di più è nell’informativa ai passeggeri, si sono fatte alcune azioni sui monitor con un banner che scorre continuamente. Al personale di bordo è stato chiesto di essere più presente con le informazioni, lo stesso con le web app e tramite messaggi”.