Il "Cadore Express" viaggia su un binario morto. Non siamo noi a dirlo, ma un articolo del Corriere del Veneto (parte del Corriere della Sera) di oggi.
Secondo il quotidiano "La volontà d’invertire la tendenza (del poco appeal del trasporto su rotaia nella zona, ndr) pareva potesse passare anche attraverso la reintroduzione dell’«Espresso Cadore», in partenza da Roma Termini ogni weekend per raggiungere Calalzo e quindi Cortina e della leggendaria «Freccia delle Dolomiti», in partenza da Milano sempre in direzione della stazione ferroviaria più a nord del Veneto.
Risale al 16 dicembre 2023 il primo viaggio dell’«Espresso Cadore», un treno notturno che rievocava i fasti del convoglio che, negli Anni Sessanta, raggiungeva la Regina delle Dolomiti portando nella Conca celebrità e politici saliti a bordo nella Capitale. Il rifacimento della stazione di Calalzo, rivalorizzata nella sua originale struttura in legno e marmo, contribuiva ad accrescere la convinzione che questa fosse la strada imboccata, pur tra mille perplessità rispetto al buon esito dell’iniziativa visti anche i prezzi non alla portata di tutti per le cuccette.
Dopo una stagione invernale e una estiva che hanno confermato i dubbi della vigilia (600 passeggeri da dicembre a marzo e solo cinque andate e ritorno a luglio e agosto) a tutt’oggi non è stato calendarizzato alcun viaggio dell’«Espresso Cadore»".
Va ancora più netto il Corriere del Veneto nel capoverso successivo.
"Un flop se si pensa che, nella primavera scorsa, l’ingegner Luigi Cantamessa, amministratore delegato di «Treni turistici italiani», aveva presentato questa soluzione come una grande opportunità in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, non solo per alleggerire il traffico in occasione del periodo olimpico ma per alimentare e diffondere una cultura di mobilità alternativa.
E proprio per questa stessa ragione doveva tornare la mitica «Freccia delle Dolomiti» che, da Milano, senza pernottamento, avrebbe reso analogo servizio.
Oggi dell’«Espresso Cadore» non si ha notizia, se non che la linea potenzialmente è disponibile pur non essendo elettrificata e obbligando quindi a un cambio di locomotore nella tratta finale nel Bellunese, mentre la «Freccia delle Dolomiti» è per il momento solo un progetto in un cassetto oltre che un ricordo per passeggeri del secolo scorso".
Le attenuanti
Nell'attesa di una eventuale risposta da parte di TTI, ci sentiamo però di aggiungere che nel mentre la compagnia si è orientata su altri percorsi evidentemente più redditizi e che TTI deve anche fare i conti con la flotta che per ora è piuttosto limitata.
In tal senso possono essere citati i treni di collegamento con la Puglia ma soprattutto il l'"Espresso Sicilia" che per contro ha registrato il tutto esaurito.
Insomma, anche dando per buono quanto scritto dal Corriere del Veneto, è possibile che ancora il meccanismo debba ingranare e che si stiano facendo dei tentativi per trovare le soluzioni migliori, il tutto anche aspettando di avere a disposizione più convogli e di poter offrire una pianificazione più dettagliata magari con una programmazione che permetta ai viaggiatori di conoscere l'offerta anzitempo e utilizzarla.
Che non sarebbe stata un'impresa semplice era noto sin dall'inizio, che un tempo necessario all'avviamento sarebbe stato necessario idem.
Diamo tempo al tempo, quello dei giudizi definitivi a nostro modo di vedere ancora non è arrivato.
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