Il brand Frecciarossa funziona. Anche troppo, viene da dire.

Nei giorni scorsi si è infatti attivata una mobilitazione da parte dei cittadini e non solo di Bella-Muro, stazione ferroviaria ubicata sulla linea Battipaglia - Potenza - Metaponto, a servizio dei comuni di Bella e Muro.

Si è difatti costituito un Comitato per attivare la richiesta agli organi competenti per la fermata del Frecciarossa in questo impianto.  

La petizione è partita on line e sta circolando piuttosto velocemente tra smartphone e computer e al momento ha già superato le 1.500 firme.

Nella petizione il “Comitato per la valorizzazione della Stazione Ferroviaria di Bella-Muro” spiega: «Sarebbe auspicabile far inserire nel nuovo contratto la fermata a Bella-Muro del Frecciarossa 9514 e del 9547, Taranto - Potenza Centrale - Milano Centrale e viceversa.

Questo, in considerazione del fatto che la stazione di Bella-Muro, con i lavori realizzati da RFI di ammodernamento dei binari, dei marciapiedi, del sottopassaggio e degli ascensori, ha tutte le caratteristiche per la fermata del Frecciarossa.

Tra l’altro i lavori, in fase di ultimazione, prevedono la realizzazione anche di due ampi parcheggi, adiacenti agli ingressi della stazione, per 6 autobus e oltre 60 autovetture a servizio dell’utenza: condizione che nemmeno Potenza Centrale può vantare.

Il Frecciarossa sino a Salerno, per ovvi motivi, ha tutte le caratteristiche di un Intercity e solo da Salerno diventa Frecciarossa.

A Bella-Muro attualmente fermano già, 4 Intercity, 2 per Roma e 2 da Roma e i Comuni interessati sono tutti appartenenti alle aree interne (Bella, Muro Lucano, Balvano, Baragiano, Ruoti, Castelgrande, Pescopagano, San Fele, Rapone, Ruvo del Monte) per una utenza di oltre 35.000 abitanti, se consideriamo la convenienza, per lo scalo di Bella-Muro anche dei cittadini di Picerno e di Vietri di Potenza».

Detto ciò, prosegue il Comitato, «considerato l’ammodernamento della stazione di Bella-Muro e il cospicuo investimento economico, oggi sarebbe possibile e auspicabile la fermata del Frecciarossa a Bella-Muro. Altro aspetto è che il forte decremento e spopolamento dei nostri comuni ha costretto molti giovani ad abbandonare i nostri paesi, sia per motivi di studio che di lavoro.

I rapporti e i vincoli familiari inducono i giovani a far ritorno spesso nei loro paesi di origine e portano anche tanti genitori a spostarsi dai loro paesi per andare a trovare i propri figli. Al danno dello spopolamento non è giusto aggiungere anche le difficoltà di avvicinamento familiare».

Ma non sono solo queste le motivazioni, «i servizi sono essenziali non solo per la mobilità dei cittadini, ma anche per ridare vitalità turistica e di servizi ai nostri comuni, e per dare valorizzazione alle situazioni esistenti: il Crea di Bella-Muro, l’Ospedale di Pescopagano, il Museo Archeologico e Diocesano di Muro Lucano e le caratteristiche del paese stesso, uno dei cento borghi più belli d’Italia, l‘archeoparco di Baragiano, le cascate di San Fele, il paese delle Fiabe di Rapone, la Casa delle Fiabe e il Bosco di Bella, le gole del Platano-Sentiero del minatore di Balvano, patrimonio archeologico e naturalistico di Ruoti - incalza il Comitato -.

Per questo non saranno i due o tre minuti di una fermata a mettere in difficoltà la percorrenza del Frecciarossa; al contrario, saranno minuti preziosi per le nostre comunità che si sentono sempre più sole e abbandonate in aree sempre più considerate interne ed emarginate».

Attualmente le fermate previste per i treni AV in Basilicata sono Potenza, Ferrandina e Metaponto.

Anche la Filt Cgil lancia l’appello: «Chiediamo alla Regione di assumere l’onere di questa proposta da sottoporre all’attenzione di Trenitalia per verificarne la fattibilità. La stazione di Bella-Muro serve il bacino del Marmo-Platano, dove un comitato ne chiede la fermata, (ed insieme a quella di Grassano), sarebbero due fermate che arrecherebbero un allungamento di percorrenza di circa di 10 minuti ma che spalmata su una percorrenza così lunga non peserebbe molto sugli utenti. 

La sfida della mobilità integrata innovativa sostenibile è la vera sfida che può far uscire dall’isolamento atavico la nostra regione».