Dopo il caos di ieri a Roma dove un un cavo tranciato e una cabina elettrica in tilt hanno bloccato il nodo, tocca a Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato di RFI, farsi carico di quanto avvenuto.

Lo fa in una lunga intervista al Corriere della Sera.

"Come premessa ci tengo a dire che è doveroso scusarsi per i disagi della giornata.

C’è stato un guasto a una cabina elettrica che alimenta gli impianti di circolazione all’interno del nodo di Roma, tutto è capitato intorno alle 6.30 del mattino rendendo impossibile l’utilizzo degli impianti delle stazioni di Roma Termini e di Roma Tiburtina.

Il guasto è stato provocato da alcuni lavori notturni effettuati da un’azienda esterna al Gruppo Ferrovie, un’attività svolta in modo non corretto che ha danneggiato un cavo e compromesso il funzionamento dell’alimentazione elettrica di una cabina".

Quindi la cabina è rimasta senza elettricità e "si è aggiunto il malfunzionamento della stessa cabina, anziché intervenire il sistema di alimentazione alternativo è scattata la messa in sicurezza dell’operatività, scollegando tutto. Una serie di malfunzionamenti, ma originati dal danno sulla linea elettrica causato dalla ditta esterna".

La ditta viene dunque ritenuta la responsabile di tutto anche se, a quanto pare, c'è stata anche una buona dose di casualità.

"La cabina di per sé ha una dotazione che le consente di supplire al primo malfunzionamento, ma in realtà all’interno della stessa cabina, come detto, qualcosa si è bloccato e questo è tuttora oggetto di ulteriori approfondimenti. Le cosiddette ridondanze tecniche che salvaguardano il funzionamento dell’impianto sono state, ripeto, vanificate da questa catena di anomalie".

Fatte le scuse e trovata la motivazione dell'accaduto non resta che guardare al futuro per far sì che una cosa del genere non si ripeta. 
 
"Nell’immediato abbiamo messo in campo una serie di ulteriori attività di presidio, è evidente che l’azienda è concentrata nel potenziare il suo piano di interventi di manutenzione con una forte spinta nell’ambito della diagnostica, soprattutto in chiave predittiva.

Un’attività che consente di gestire questi malfunzionamenti, evitando disagi e problemi ai viaggiatori, soprattutto nelle aree di traffico molto congestionate.

La diagnostica predittiva permette, tra l’altro, tramite algoritmi di conoscere le condizioni degli impianti e prevederne avarie o danneggiamenti".

Ma ovviamente c'è molto di più, da fare.

"Le ridondanze tecniche dovrebbero, appunto, garantire l’operatività dei nostri sistemi, garantendoci il tempo necessario agli interventi di riparazione, così come abbiamo fatto quando la cabina si è spenta".

La chiusura è tutta per i responsabili.

"Ribadiamo la massima attenzione e l’avvio di un’attività di verifica e di indagine interna che determinerà delle responsabilità davanti alle quali prenderemo dei provvedimenti.

Non possiamo accettare questo tipo di malfunzionamenti. Mi riferisco a tutto: all’intera catena che ho appena descritto".