Sono state soppresse le fermate nelle stazioni della Valle Subequana a seguito dell'attivazione della nuova bretella ferroviaria di Sulmona che viene inaugurata oggi con la partenza del primo treno.

La decisione di Trenitalia e Regione ha fatto scattare la protesta dei sindaci di Acciano (Fabio Camilli), Castel di Ieri (Fernando Fabrizio), Castelvecchio Subequo (Marisa Valeri), Fontecchio (Sabrina Ciancone), Fagnano Alto (Francesco D'Amore), Gagliano Aterno (Luca Santilli), Goriano Sicoli (Rodolfo Marganelli), Molina Aterno (Luigi Fasciani), Secinaro (Noemi Silveri) e Tione degli Abruzzi (Stefania Mariani).

Gli amministratori hanno chiesto un incontro urgente con i vertici degli enti coinvolti al fine di trovare al più presto una soluzione ed evitare eventuali ricorsi.

"Tutto questo è gravissimo"- insorgono i sindaci, secondo i quali "si tratta di un'ulteriore penalizzazione per i Comuni che compongono l'Unione Montana Sirentina recentemente costituita.

La decisione della Regione e Trenitalia di sopprimere le fermate nelle stazioni del territorio in favore di un collegamento diretto tra Pescara e L'Aquila non aiuta certamente i cittadini della Valle Subequana ad uscire dall'isolamento".

Il riferimento, supponiamo, è ai treni diretti tra Pescara e L'Aquila, 4197 e 4287 che tra Sulmona Santa Rufina e L'Aquila non effettuano alcuna fermata.

Tra l'altro, viene da chiedersi l'utilità di questi collegamenti diretti impostati in siffatta maniera.

A chi serva partire da Pescara alla 12.17 per arrivare a L'Aquila alle 14.02 è un mistero, così come partire da L'Aquila alle 19.27 per arrivare a Pescara alle 21.12.

Molto più utili sarebbero stati collegamenti al mattino presto con ritorno a metà pomeriggio da entrambe le città.

La pianificazione dei treni in Abruzzo resta un enigma indecifrabile ai più.

Foto di Francesco Scalfati e Lorenzo Pallotta