Il 23 dicembre di quarant’anni fa, il Rapido 904, partito da Napoli Centrale e diretto a Milano Centrale, esplose mentre attraversava la grande galleria dell’Appennino, tra Firenze e Bologna. L’attentato causò la morte di 16 persone, tra cui tre bambini di 4, 9 e 12 anni.

Oggi, tutte le testate ricordano quel tragico giorno. Noi vogliamo farlo in modo diverso, condividendo il ricordo di un amico appassionato e ripercorrendo virtualmente quel treno che ha segnato per sempre la storia moderna del nostro Paese.

Il racconto

"Ricordo perfettamente quella drammatica sera di domenica, il 23 dicembre 1984.

Mi trovavo sull'Espresso 509 Milano Centrale - Lecce, partito da Milano Centrale alle 17:15 e arrivato a Bologna Centrale alle 19:56.

Da appassionato di treni, una volta sceso dal convoglio, notai un carro soccorso illuminato che entrava a Bologna Centrale.

Era buio, la serata invernale era leggermente nebbiosa e molto fredda.

In condizioni normali, sarei rimasto ad aspettare per vedere passare il Rapido 904, che non avevamo incrociato durante il tragitto e che probabilmente era in ritardo.

Ma il freddo era intenso, così decisi di affrettarmi per tornare a casa.

Venni a conoscenza dell’accaduto solo una volta arrivato, accendendo il telegiornale. Non finì lì.

La E.444.030 titolare del treno, inattiva, e le prime cinque carrozze arrivarono a Bologna Centrale la mattina all'alba".

Il resto del convoglio

La composizione restante comprendeva la carrozza ristorante Tipo CIWL, una seconda classe con compartimento ristoro grande, una seconda classe Tipo 1964 (numero 51 83 22-70 200-3) con carrelli MD 50 e porte di accesso originali, la carrozza colpita dall’attentato (una seconda classe Tipo UIC-X 1975 con carrelli Fiat e carenatura ridotta) e altre quattro carrozze di seconda classe. In coda, c’era il DU bagagliaio/postale Tipo 1964 con velocità massima di 160 km/h.

In totale, il convoglio era composto da 14 carrozze come evidenziato nel libro composizioni.

La traccia oraria del Rapido 904 era la seguente:

Napoli Centrale: 12:55
Roma Termini: 15:10 / 15:25
Firenze S.M.N.: 18:23 / 18:33
Bologna Centrale: 19:46 / 19:51
Milano Centrale: 22:00

A Milano Centrale, quella sera, non arrivò mai.

Il timer era calibrato per far esplodere la bomba esattamente a metà della Galleria dell'Appennino.

Essendo l'ordigno posizionato in alto lato corridoio il treno fortunatamente non deragliò.

Sempre in modo del tutto fortuito avrebbe dovuto incrociare l'Espresso 597 "Triveneto" per aumentare il carico di morte ma quest'ultimo convoglio era in ritardo e fu fermato prima di entrare nella galleria.