Coprire il 19% del proprio fabbisogno energetico annuo entro il 2029 attraverso il più grande progetto fotovoltaico italiano.
L’amministratore delegato del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma, ha illustrato in un’intervista al Sole 24 Ore il piano di Ferrovie che consentirà con un investimento di 1,3 miliardi nei prossimi cinque anni di installare un gigawatt di solare.
Un primo passo per «decarbonizzare il sistema ferroviario», visto che, come spiega Donnarumma, intervistato da Celestina Dominelli, «quel gigawatt è solo un inizio perché, oltre l’orizzonte di piano (2029), noi puntiamo a raddoppiare la capacità installata, portandola a 2,2 GW al 2034 per soddisfare il 35-40% della nostra domanda di energia al 2034».
Un piano d’azione importante che supporterebbe così la transizione energetica e sostenibile dell’Italia, visto che Ferrovie dello Stato rappresenta il soggetto più energivoro del Paese, con i suoi 7 terawattora circa di consumi, pari al 12% dell’intera domanda nazionale.
Quale sarà il mix energetico del piano?
Come specificato da Stefano Antonio Donnarumma «oltre l'80% della nuova capacità rinnovabile, sarà costituita da impianti fotovoltaici con una taglia da 6 a 10 megawatt connessi alle sottostazioni elettriche di RFI e dedicati a supportare i consumi da trazione che sono la fetta principale del nostro fabbisogno».
Nel piano ci sarà, inoltre, spazio per gli impianti più grandi da 50 megawatt che rappresenteranno il 14% del totale e la cui costruzione, a causa degli iter approvativi più lunghi, inizierà nel 2027. «Il resto sarà fatto da impianti in media tensione sotto 1 MW realizzati prevalentemente su coperture e parcheggi di stazioni».
Ovviamente accanto agli impianti di generazione rinnovabile sarà necessario costruire anche impianti di stoccaggio che garantiranno la conservazione dell’energia per supplire al calo di disponibilità insito nella natura intermittente dell’energia solare.
Questi impianti di storage, ha sottolineato Donnarumma, «possiamo farli in aree di nostra pertinenza che magari non sono idonee ad accogliere nuova capacità rinnovabile, ma possono ospitare questi sistemi che, in parte, saranno al servizio delle nostre esigenze di bilanciamento e, in parte, potranno finire sul mercato».
Dove saranno costruiti gli impianti?
Gli impianti sorgeranno in spazi ed edifici di cui il Gruppo FS è proprietario, ma non solo. Come ha spiegato Donnarumma, infatti, le aree ferroviarie sono qualificate come “idonee” da un decreto del governo ed hanno perciò un iter autorizzativo accelerato, «ma i progetti non dovranno essere necessariamente del gruppo, ma funzionali al nostro scopo».
Come ha rimarcato l’AD, infatti, Ferrovie non è interessata a gestire direttamente questi impianti, ma è aperta a valutare delle partnership e per questo «stiamo già iniziando a studiare una serie di opportunità laddove ci sono aree prossime alle nostre linee ferroviarie e che quindi possono consentire un collegamento diretto alla nostra infrastruttura. Quest'ultima è connessa direttamente alla rete di Terna».
Ci sarà una nuova società dedicata al piano?
Secondo quanto spiegato dall’AD di Ferrovie dello Stato al Sole 24 Ore, per realizzare il progetto FS sta puntando a un veicolo societario ad hoc. «L’energia è una commodity per Ferrovie - ha spiegato Donnarumma - non rientra nel core business.
E la societarizzazione ci consentirebbe l’apertura del capitale a soggetti terzi, (…) interessati a partecipare a questa operazione». Dal punto di vista della governance «si tratterà di capire se questo nuovo veicolo sarà in pancia a RFI o farà capo alla holding».
Il timing del piano
La produzione di energia fotovoltaica raggiungerà il suo primo traguardo già nel 2025 quando, rileva Donnarumma, «arriveremo a 47 megawatt installati e il grosso delle realizzazioni riguarderà la parte centrale del nostro piano, tra 2027 e 2028».
Per arrivare, dunque, al primo step del programma: quel gigawatt di capacità solare installata entro l’arco del piano strategico 2025-29 presentato il 12 dicembre scorso dal Gruppo FS.
Fonte FS News