Il sindacato USB interviene in merito allo sciopero dei ferrovieri che si è tenuto nello scorso week end e traccia un bilancio.

"Si sta per concludere lo sciopero nazionale di 24 ore di tutti i ferrovieri indetto da USB Lavoro Privato, per tutti i lavoratori e lavoratrici addetti al trasporto ferroviario, effettuato insieme all’Assemblea Nazionale del personale di macchina e di bordo.

Uno sciopero che ha visto una grande adesione da parte di tutto il personale delle società coinvolte: con una media del 75% tra i ferrovieri dell’esercizio e punte del 100% in alcuni territori con un grande numero di treno cancellati o fortemente ritardati.

I lavoratori, al settimo sciopero, hanno dato ancora una volta un segnale chiaro e sempre più forte.

Oltre la grande e oramai costante partecipazione del personale di macchina e di bordo, ottimi segnali arrivano anche dagli altri settori delle ferrovie come Vendita e Assistenza, Manutenzione, e addetti alla circolazione (Capistazione) che in alcuni impianti hanno incrociato le braccia in blocco.

Tutto questo tenendo conto dell’illegittimo e strumentale intervento della Commissione di garanzia che con un atto inedito ha impedito a USB di attuare la tabella ridotta prevista in questi casi; facile immaginare altrimenti numeri persino superiori.

Riduzione dello sciopero probabilmente imbeccata dalla controparte per tentare di sminuire l’enorme portata questa azione di lotta.

Insomma, un altro grande atto di forza e dignità del settore!

Ma si sciopera nel fine settimana, a dispetto delle farneticazioni il ministro dei trasporti, con l’intento di non pesare su tutti gli altri lavoratori e i pendolari che necessitano del trasporto ferroviario per recarsi a lavoro.

USB ha scelto di confermare lo sciopero a sostegno di rivendicazioni chiare su una piattaforma costruita dal basso: interventi seri a tutela della salute, sicurezza e incolumità di chi opera sui binari, il riconoscimento del lavoro usurante per i ferrovieri dell’esercizio, una riduzione dell'orario di lavoro, maggiori riposi, adeguati riconoscimenti salariali e professionali, oltre ai temi della democrazia sindacale, della partecipazione dei lavoratori e della difesa del diritto di sciopero che sono diventati una vera e propria emergenza nelle ferrovie.

Ora anche alcune organizzazioni firmatarie denunciano (in ritardo) la “questione salariale” nel nostro Paese: prendiamo atto di queste intenzioni ma constatiamo che queste vengono costantemente smentite dai contenuti degli accordi che si sottoscrivono, come di recente nei porti.

I ferrovieri oggi hanno fatto sentire inequivocabilmente la propria voce ad aziende e sindacati firmatari e siamo pronti a riprendere la lotta con tutti gli strumenti a nostra disposizione.

Noi non molliamo!

Lo sciopero delle ferrovie di oggi richiama i temi sui quali USB ha scelto di proclamare lo sciopero generale il prossimo 13 dicembre in modo chiaro e coerente: contro l’impoverimento legato all’economia di guerra e a decenni di moderazione salariale, per fermare l’infinita strage sul lavoro, per la difesa dei servizi pubblici e contro il nuovo decreto-legge 1660 che vuole cancellare la libertà di dissenso e manifestazione.

Per questo, mettiamo a disposizione dei ferrovieri, così come a tutti i lavoratori e lavoratrici italiani, questa altra giornata di lotta!".