Il WWF Savona ha depositato una denuncia formale alla Commissione Europea contro il progetto di arretramento a monte della linea ferroviaria Finale Ligure-Andora, accusando l'opera di violare numerose normative ambientali europee.

Secondo l’associazione, il nuovo tracciato comprometterebbe aree protette e ridurrebbe la qualità e l’accessibilità del servizio ferroviario attuale, con effetti contrari agli obiettivi europei di mobilità sostenibile. 

L’associazione evidenzia come "il progetto interferisca con aree protette da normative europee, in contrasto con le direttive sulla mobilità sostenibile, riducendo ed eliminando servizi esistenti". 

Il WWF sottolinea "l’urgenza di una trattazione immediata della denuncia, poiché l’inizio dei lavori è prospettato come imminente entro il 2026, con possibili avvii anticipati di gare e cantieri.

L’avvio delle opere comporterebbe rischi ambientali e culturali gravi e irreversibili, tra cui la compromissione di falde e corpi idrici sotterranei, in particolare in aree carsiche, il danno al paesaggio costiero con conseguente consumo di suolo, la mancata tutela di siti archeologici e beni culturali, e impatti socio-economici negativi derivanti dallo spostamento delle stazioni ferroviarie". 

Alla luce del principio di precauzione (art. 191 TFUE) e della giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE, il WWF chiede che "la Commissione tratti la denuncia con priorità assoluta, solleciti le autorità italiane a sospendere ogni decisione esecutiva in attesa della verifica di conformità con il diritto UE, e valuti, in caso di infrazione, la possibilità di adire la Corte di giustizia con istanza di misure cautelari ex art. 279 TFUE". 

"Le principali criticità del progetto riguardano diversi ambiti. Dal punto di vista ambientale e sanitario, la nuova linea attraversa territori di elevato pregio naturalistico e habitat protetti, con rischio di compromissione di specie animali e vegetali tutelate.

Il patrimonio archeologico e culturale potrebbe subire danni significativi, poiché il tracciato minaccia siti di rilevanza internazionale come la Caverna delle Arene Candide, i resti dell’antica città romana di Pollupice, la Pieve del Finale e altri insediamenti storici tutelati.

Anche il paesaggio sarebbe compromesso e il servizio ferroviario peggiorerebbe, visto che le nuove stazioni verrebbero collocate lontano dai centri abitati costieri, riducendo l’accessibilità per i cittadini e andando contro gli obiettivi europei di mobilità sostenibile". 

Il WWF segnala inoltre che "non sono state adeguatamente valutate alternative meno impattanti, come l’ammodernamento della linea costiera esistente, anche mediante tratti sotterranei o in trincea. L’opera incide su territori di assoluta rilevanza ambientale e paesaggistica, tutelati da vincoli generali e speciali, tra cui la Rete Natura 2000 e le Aree Protette.

In particolare, nelle aree in oggetto sono presenti sedici zone protette, istituite secondo le Direttive Uccelli e Habitat e recepite dal D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357, nonché da leggi regionali come la L.R. n. 12/1995. Tra queste figurano le ZSC Finalese – Capo Noli, Monte Acuto – Poggio Grande – Rio Torsero, Torrente Arroscia e Centa, diverse Aree Protette Provinciali tra cui Finalese, M. Grosso e Monte Acuto, e numerose riserve naturali e ecosistemi umidi e ripariali dei torrenti Varatella, Rio S. Rocco, Rio Fontana, Fiume Centa, Torrente Neva e Arroscia, oltre ad aree carsiche individuate dalla L.R. n. 39/2009". 

"Queste aree rischiano un impatto ambientale diretto o indiretto significativo dalla realizzazione dell’opera, perdendo, in tutto o in parte, i valori per i quali sono state riconosciute meritevoli di tutela a livello internazionale, nazionale e regionale", concludono dal WWF.