“Ieri sera alle ventuno (martedì 4, ndr) ci hanno chiamato per dirci che non potevamo entrare in Italia nonostante fosse appena stato concordato.

Sembrava che tutto fosse a posto, ma a quanto pare non sono poi così affidabili".

Queste le parole di Chris Engelsman che insieme a Elmer van Buuren è alla guida di European Sleeper

Mercoledì scorso i due hanno inaugurato il nuovo collegamento da Bruxelles via Breda ed Eindhoven fino a Venezia.

Non senza problemi, tuttavia, visto che come Ferrovie.Info aveva  anticipato, il treno non arriverà sulla laguna.

"Per i passeggeri ci sarà un trasferimento da Innsbruck", spiegano dall'azienda.

Aggiunge van Buuren: “Ci sono voluti nove mesi, centinaia di telefonate e riunioni per far partire questo progetto” per il quale è stato necessario prendere accordi separati con cinque gestori della rete, uno per ogni paese attraversato. 

Sembrava che tutto fosse a posto, finché la scorsa settimana dall'Italia hanno iniziato a cambiare idea.

"Ci hanno chiamato per dirci che non potevamo andare oltre Bolzano.

Adesso si è scoperto invece che non possiamo più entrare in Italia.

Non ci è stata fornita alcuna motivazione ma la scopriremo".

Un problema non solo italiano

Anche lo scorso autunno l'azienda ha avuto un'esperienza simile ma lontano dai nostri confini.

Il servizio notturno da Bruxelles via Amsterdam a Praga è stato minacciato di cancellazione perché il gestore della rete ferroviaria tedesca non è riuscito a programmarlo a causa dei tanti cantieri in corso.

L'ambasciatrice italiana in Belgio, Federica Favi, è preoccupata per il blocco da parte del nostro Paese di un nuovo treno notturno. 

“Il fatto che non possano entrare in Italia è dovuto alla mancanza di cooperazione europea”, ha detto.

L'eurodeputato austriaco Herbert Dorfmann, presente all'inaugurazione del convoglio, ha rincarato la dose.

"Come legislatori, a quanto pare abbiamo ancora del lavoro da fare. Tutto deve migliorare in termini di infrastrutture, vendita dei biglietti, processo di prenotazione, barriere linguistiche… Se vogliamo ridurre le emissioni di CO2 in Europa, il treno è la chiave”.

La legislazione è pronta, ma per il momento sono soprattutto gli Stati membri a ostacolarla. In questo caso l'Italia è solo uno degli esempi.

Anche altri treni notturni hanno infatti difficoltà a decollare ad esempio a causa del protezionismo francese. 

Fonte De Telegraaf