Già da qualche mese Trenitalia sta cercando una nuova livrea per i suoi treni regionali ed è notizia recente che l'ha anche probabilmente trovata.

La domanda che è maggiormente circolata negli ultimi giorni nell'ambiente ferroviario è tuttavia sempre la stessa: era proprio necessario cambiare nuovamente lo schema di verniciatura?

Un passo indietro

Per farci un'opinione siamo tornati indietro di qualche anno.

La livrea attuale che va sotto il nome di DPR è stata ufficialmente presentata il 27 marzo del 2014 a Roma Termini, applicata su un Jazz e su un complesso Vivalto con una E.464 in composizione.

Essa, dunque, ammesso che venga sostituita subito, inizierebbe a cedere il passo dopo quasi 11 anni.

Piaccia o no, 11 anni nell'epoca in cui viviamo sono un'eternità, soprattutto nel mondo della comunicazione e dell'immagine.

Si evolvono gli stili, i gusti cambiano e anche la percezione dei viaggiatori è diversa. 11 anni fa, tanto per citare fatti noti ai più, la Gran Bretagna era ancora nell'Unione Europea, Whatsapp non era ancora di Facebook, in Cina c'era ancora la politica del figlio unico e l'Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato era Mauro Moretti.

Il ruolo del Covid

Ma alla base della decisione della compagnia, secondo noi, c'è ovviamente anche di più.

Quando Trenitalia ha presentato la nuova cromia nella principale stazione della Capitale, aveva appena iniziato uno svecchiamento del parco mezzi che avrebbe dovuto portare in poco tempo al rinnovo pressoché totale dei rotabili del segmento regionale.

I complessi Vivalto erano in servizio regolare da relativamente poco, i Jazz erano di nuova costruzione e anche mezzi come i TAF erano ancora tutto sommato giovani. Era quindi giusto mandare ai viaggiatori il messaggio di uno svecchiamento in corso, abbandonando la noiosa livrea XMPR.

Questo ringiovanimento, poi, si sarebbe dovuto completare entro un tempo relativamente breve con l'arrivo dei nuovi treni Pop e Rock, segnando tangibilmente il cambio di passo anche nel brand più utilizzato dai passeggeri.

A complicare il tutto, però, ci si è messo un evento imprevedibile come il Covid. La pandemia da un lato ha rallentato le ripellicolature dei rotabili allora più moderni e dall'altro ha rallentato le consegne di quelli appena ordinati.

Il risultato è stato che mezzi che avrebbero dovuto essere sostituiti nel giro di poco tempo, e per i quali non era logicamente previsto il cambio di colorazione, sono rimasti sui binari più del dovuto andando a convivere con quelli nel nuovo schema.

Questa convivenza forzata non ha secondo noi giovato all'immagine del segmento. La coesistenza di rotabili molto moderni come i Jazz, i Pop e i Rock con altri ormai decisamente antiquati come le carrozze a Due Piani Casaralta o le Piano Ribassato non ha contribuito a restituire ai viaggiatori la percezione della rivoluzione in corso.

Oggi, tuttavia, la musica è cambiata veramente. I treni più datati sono stati quasi tutti distolti dal servizio commerciale lasciando il posto a mezzi più performanti e dotati di tutti i comfort ai quali non siamo più in grado di rinunciare nel XXI secolo.

La livrea DPR, tuttavia, per via della sua forzatamente lunga convivenza con un passato meno evoluto, non può fungere da icona di questo cambiamento e deve quindi essere sostituita e relegata a colorazione di transizione.

In tal senso, ecco quindi quale potrebbe essere anche la ratio alla base della decisione di adottare una nuova cromia che finalmente segni il passo tra quello che è stato e quello che è, contribuendo a rendere ancora più percettibile, anche agli occhi dei profani, il cambiamento epocale messo in atto da Trenitalia.

Il tutto con la speranza che venga applicata nel minore tempo possibile a tutta la flotta, così da non vanificare l'effetto "novità" cercato.

Soldi spesi bene?

Prima di concludere ci sembra giusto evidenziare alcuni concetti che riteniamo importanti per permettere a chi legge di farsi un'idea corretta su questo cambiamento.

La nuova livrea verrà applicata direttamente sui nuovi mezzi o rimpiazzerà quella precedente durante le revisioni, quando sarebbe comunque stata riapplicata, quindi non c'è alcuno spreco di denaro che si sarebbe potuto utilizzare per altri fini.

Inoltre, i pochissimi mezzi che sono ancora XMPR e che non saranno nel mentre accantonati passeranno direttamente alla nuova cromia saltando quella DPR.

Insomma, tralasciando i gusti personali sul nuovo schema, questa mossa di Trenitalia sembra avere molta più logica di quel che potrebbe sembrare a una prima, superficiale visione.