È stata una vera e propria giornata di festa quella di sabato per la storica linea ferroviaria della Centovallina. Oltre 600 persone hanno preso parte all’inaugurazione ufficiale dei nuovi treni Stadler, già entrati in servizio nelle scorse settimane.
L’evento si è aperto con la cerimonia di benedizione alla stazione di Locarno, officiata da Don Carmelo Andreatta, e si è concluso a mezzogiorno a Cavigliano con gli interventi delle autorità.
Alla cerimonia hanno partecipato il presidente del Gran Consiglio, Fabio Schnellmann, il presidente delle Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi (FART), Paolo Caroni, e i rappresentanti dei Comuni attraversati dalla linea.
“I nuovi treni rappresentano un passo importante verso un sistema di trasporto pubblico più moderno, accessibile e sostenibile”, si legge in una nota diffusa dagli organizzatori.
Un rinnovamento che guarda al futuro, senza dimenticare il passato
Il presidente delle FART ha sottolineato come il rinnovo della flotta rifletta “la volontà di migliorare comfort e inclusività, mantenendo però intatta l’identità di un percorso che invita alla lentezza e all’ascolto del paesaggio”. Il progetto si inserisce in un momento simbolico: il centenario della linea Centovallina.
La giornata è proseguita nella frazione di Cavigliano, nel Comune di Terre di Pedemonte, con musica, punti informativi e stand di produttori locali fino al primo pomeriggio.
In arrivo altri convogli: ecco cosa cambia
Dopo l’entrata in servizio dei primi treni regionali, è previsto nelle prossime settimane l’avvio graduale dei quattro nuovi convogli a quattro casse, destinati al servizio internazionale lungo l’asse Locarno–Domodossola.
Ogni treno offre tra i 109 e i 142 posti a sedere e presenta diverse innovazioni: zone multifunzionali per biciclette e bagagli, area famiglia, una lounge riservabile per eventi privati, nonché spazi accessibili a persone con disabilità.
“I treni a tre casse saranno impiegati sulla tratta regionale fino a Camedo, mentre quelli a quattro casse copriranno il collegamento internazionale”, ha spiegato Giangiorgio Helbling, responsabile del dipartimento esercizio della FART.
Che fine faranno i vecchi treni?
Non saranno rottamati, ma troveranno nuova vita. “Uno andrà alla nostra consorella Domodossola SSIF, cinque sono stati acquistati da una ferrovia in Liguria per la tratta Genova–Casella e un altro verrà trasformato in un’esposizione nel Canton Zurigo”, ha spiegato Helbling.
Parte del patrimonio storico sarà conservata: un vagone del 1923 e il tram di Locarno del 1907, entrambi ancora funzionanti, continueranno a circolare in occasioni speciali. Anche una carrozza e una motrice del 1963 resteranno operative come parte della flotta storica.