"Nei dodici mesi del 2024 la media complessiva della puntualità dei treni regionali di Trenitalia Tper arrivati entro i 5 minuti di ritardo è stata rilevata al 90,7% rispetto allo standard minimo contrattuale fissato al 91% dei treni circolanti.

In questa media annuale sono comprese sia le tratte regionali proprietà della Regione Emilia Romagna, che i treni in servizio sulle tratte nazionali di RFI, con le prime di FER a causare le violazioni più pesanti alle soglie minime previste dal contratto e l’impegno preso con gli utenti sulla Carta dei Servizi.

Il mancato raggiungimento degli standard minimi contrattuali comporta per il gestore Trenitalia Tper le previste penalità calcolate mensilmente e applicate a fine anno in sede di conguaglio del corrispettivo contrattuale.

Una soluzione puramente contabile che non porta alcun beneficio all’utente che ha subito il disservizio conseguente al ritardo e per cui non avrà diritto ad alcun indennizzo.

Di particolare gravità la scarsa puntualità, anche nel 2024, di alcune tratte regionali di FER ormai condannate al disservizio come la Codigoro-Ferrara con il 79,7% e la “maglia nera” Reggio Emilia-Guastalla con il 75,2% dove un treno ogni quattro è in ritardo.

In aggiunta va ricordato che da diversi anni su molte tratte regionali nel periodo estivo vengono attuate interruzioni della durata di 2/3 mesi giustificato con la sospensione scolastica fornendo di fatto un servizio stagionale.

Una recente indagine svolta dalle Associazioni dei Consumatori in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia ha certificato che sulle linee regionali di FER solo il 17% degli utenti viaggia per ragioni di studio mentre per oltre il 78% utilizza il treno per lavoro e svago.

Una conferma del gradimento di un servizio ferroviario permanente e affidabile che non può essere sostituito con autobus dai tempi di percorrenza dilatati e l’impossibilità di trasportare biciclette.

Federconsumatori concorda sulla necessità di effettuare lavori necessari all’adeguamento tecnologico delle tratte ferroviarie regionali di FER in particolare per il completamento della elettrificazione e degli impianti alle necessarie norme di sicurezza.

Vanno però riconsiderate sia per FER che, in misura minore per RFI, le modalità attuative di queste interruzioni del servizio ferroviario, limitando nel tempo questi periodi di sospensione.

Mentre si propone in tutte le sedi la mobilità sostenibile, si attivano per lunghi periodi dell’anno i bus sostitutivi del servizio ferroviario che vanno ad aggiungersi agli autobus del TPL e la mobilità privata. 

La Regione Emilia Romagna quale committente del servizio ferroviario regionale deve riuscire a coniugare le necessità di ammodernamento infrastrutturale con le esigenze di questi utenti.

Sommare disagi ricorrenti a mancati miglioramenti allontana la potenziale utenza e alimenta il clima di contestazione di alcune tratte ferroviarie, un lusso che di questi tempi nessuno si può permettere".