Il Direttore generale della Fondazione FS Italiane e Amministratore Delegato di Treni Turistici Italiani l'Ingegner Luigi Cantamessa, ha recentemente reso noti i piani di salvaguardia e di utilizzo delle E.656 "Caimano" anche a fronte delle critiche di chi "accusa" la Fondazione FS di averne preservati troppi.

Dice Cantamessa: "In un’ottica di logistica industriale creare scorte, creare magazzini, creare postazioni per cicliche revisioni intermedie, cambio carrelli RG di un "Caimano", non è come giudicare dalla tastiera di un PC o di qualche forum.

Noi intendiamo creare un parco esercizio di Caimani di almeno 20 unità.

Sotto le 20 unità creare scorte inizia a essere difficile.

Tenete presente che con 40 carrozze MU (letti, ndr) Trenitalia gestisce tutto il servizio Intercity notte.

Se noi riuscissimo e riusciremo a tenere attivi almeno 20 Caimani la loro bellissima livrea la vedrete nei prossimi anni alla testa dei treni espressi diurni e notturni di Treni Turistici Italiani.

Il nostro parco andrà dalle E.402B ai Caimani ben manutenuti, perché è una macchina della quale è difficile che i macchinisti parlino male.

In Sicilia agonizzavano perché a Messina, attendendo lo sbarco dalla nave traghetto dei convogli provenienti dal nord, di fronte alla salsedine nessuno gli puliva i contattori.

Ma quando dalle OGR di Porta Vescovo o di Foligno uscivano Caimani di revisione generale avevano una lunga durata.

Quindi nell’impresa ferroviaria TTI nei prossimi anni vedrete alla trazione dei treni espressi diurni questa bella macchina con le carrozze Z1 e UIC X anche sui treni per Lourdes".

Questa "quindi non è la preservazione storica di due locomotive D.342 delle quali non funziona neanche una per mancanza di mezzi... ma arriveremo anche lì.

È voler prolungare una storia che sarà ininterrotta.

Quindi ne accumuleremo degli altri (di Caimano, ndr), capiremo se fare una sezione di ciclica a Foligno, capiremo dove mettere un'officina grandi riparazioni.

Perché "per quella solidità costruttiva, quella facilità di riferimento, l'assenza quasi generale di elettronica, è una macchina, se bene tenuta, che lasciata su un tronchino per un mese, a meno delle batterie, alzi il pantografo e va".

Cosa che "non si può dire per una elettronica, che quando la spegni bisogna vedere se dopo un mese si riaccende".

"Abbiamo svelato l'arcano", conclude Cantamessa.