Solo l’impianto in costruzione a Edolo sembra rispettare il cronoprogramma. A Iseo, invece, si è verificato un imprevisto previsto da alcuni residenti: la scoperta di acqua vicino alle torbiere ha richiesto una variante in corso d’opera. A Brescia i cantieri non sono ancora partiti.
Si tratta dei tre impianti destinati alla produzione di idrogeno, carburante che alimenterà i 14 treni green previsti lungo i 103 km della tratta Brescia-Iseo-Edolo entro un anno.
Nei primi mesi, il rifornimento avverrà a Rovato tramite carri bombolai. Intanto avanzano i lavori di adeguamento su binari, gallerie e vie di fuga, con la tratta Marone-Edolo chiusa fino al 7 settembre.
Questo quel che sostiene Il Corriere della Sera nella sua edizione odierna di Brescia.
Il progetto H2iseO, sostenuto dalla giunta Fontana come innovativo, è osteggiato da Pd, 5 Stelle e ambientalisti, che avrebbero preferito investire i 400 milioni nell’elettrificazione e nel potenziamento della linea per ridurre il traffico stradale.
«Le prime corse partiranno a dicembre 2024, massimo inizio 2025» aveva dichiarato Salvini a Expo Ferroviaria 2023.
Ma la data è slittata: secondo Fnm, i primi treni entreranno in servizio nel primo semestre 2026, probabilmente a giugno, entro la scadenza del PNRR.
Un treno carico con 300 kg di idrogeno può coprire due volte e mezza la tratta Brescia-Edolo.
Per questo si prevedono tre impianti: a Iseo sarà prodotto idrogeno “blu” (da biometano tramite steam reforming); la falda superficiale ha imposto una variante che potrebbe causare ritardi.
A Edolo e Brescia si produrrà invece idrogeno “verde” tramite elettrolizzatori: l’impianto camuno costerà 33 milioni e userà energia idroelettrica, quello di Brescia 30 milioni; l’appalto è stato assegnato nel luglio 2023, ma i lavori non sono ancora partiti.
Dario Balotta, di Europa Verde Brescia, denuncia un aumento dei costi del 20% (fino a 480 milioni) e un’esplosione dei costi d’esercizio, da 17,5 a 42 milioni annui. Il beneficio? Una riduzione del 3,6% delle emissioni in Valcamonica, dove però l’inquinamento è causato soprattutto da riscaldamento, industria e traffico, che non calerà senza un reale potenziamento del servizio.
Fonte Il Corriere della Sera