I pendolari, attraverso il loro comitato, lo avevano chiesto a gran voce nei giorni scorsi.

Dopo la presa di posizione di 31 sindaci umbri e toscani contro le modifiche alla circolazione ferroviaria lungo l’asse Firenze-Roma – in particolare sull’ultima tratta, quella da Orte verso la Capitale – sollecitavano un’analoga reazione anche dagli amministratori del Viterbese. Il primo a rispondere è stato il Comune di Orte.

Con una lettera indirizzata a Governo, Trenitalia, RFI e Regione Lazio, l’amministrazione ha richiesto l’istituzione di un tavolo permanente interregionale, con l’obiettivo di affrontare le criticità e i disagi quotidiani vissuti da migliaia di pendolari sulla linea Orte-Roma, anche in vista di un possibile ulteriore peggioramento della situazione. Un appello condiviso anche con i Comuni vicini.

Nella missiva, il sindaco Dino Primieri sottolinea l’importanza strategica della stazione di Orte, una delle 100 più rilevanti a livello nazionale, sia per il numero di collegamenti con Roma sia per l’elevata affluenza di passeggeri.

“Lavoratori e studenti di tutta la Tuscia, compreso il capoluogo Viterbo, e della bassa Umbria – come Narni e Amelia – convergono ogni giorno sulla stazione di Orte per raggiungere la Capitale in 35-40 minuti, grazie ai numerosi treni regionali veloci provenienti da Umbria, Marche e Toscana”, evidenzia il sindaco.

Dal gennaio 2025, però, a causa di lavori infrastrutturali lungo la tratta, la situazione è drasticamente peggiorata.

“I pendolari stanno subendo gravi disagi, con pesanti ripercussioni sulla gestione del tempo tra lavoro e vita privata”, si legge nel documento.

La lettera cita “innumerevoli disservizi causati da cambi di orario, dirottamenti sulla linea convenzionale, ritardi e cancellazioni”, sopportati nella speranza che i lavori avrebbero portato, una volta conclusi, a un servizio migliore.

I lavori, inizialmente previsti in conclusione a fine marzo e poi prorogati a fine maggio, sono tuttora in corso.

I disagi continuano, con spostamenti di orario e traccia che compromettono il diritto alla mobilità delle comunità locali”, prosegue la lettera.

Inoltre, modifiche introdotte come temporanee – e peggiorative in termini di tempi di percorrenza – stanno diventando permanenti.

E ora arriva la notizia che preoccupa maggiormente: “C’è il fondato timore – si legge ancora – che tutti i treni interregionali da e per la Capitale provenienti da Umbria, Marche, Toscana e Lazio vengano progressivamente deviati dalla linea Alta Velocità a quella convenzionale.

Ciò comporterebbe un allungamento significativo dei tempi di percorrenza e una possibile riduzione dei convogli sulla linea Orte-Fiumicino, con conseguente sovraffollamento”.

Da qui la richiesta urgente di un tavolo interregionale, per prevenire ulteriori peggioramenti e garantire un servizio ferroviario all’altezza delle esigenze dei territori coinvolti.