Momenti di caos sul treno regionale Cremona-Treviglio, dove alcuni giorni fa un normale controllo dei biglietti si è trasformato in una scena di violenza e disordini, culminata con la soppressione del convoglio e diverse ipotesi di reato a carico di due giovani passeggeri.
Erano le 14.40 quando la capotreno ha richiesto l’intervento della Polfer: un gruppo di ragazzi aveva reagito con arroganza alla richiesta di esibire i titoli di viaggio, rifiutandosi di regolarizzare la propria posizione.
Alla richiesta di fornire le generalità, uno di loro avrebbe risposto con insulti e minacce: «Non ti do un c***o, portami rispetto altrimenti vedi cosa ti faccio».
La situazione è precipitata quando gli agenti hanno tentato di far scendere i due giovani più agitati per evitare rischi agli altri passeggeri.
Uno di loro, maggiorenne, avrebbe colpito un poliziotto alla schiena, dando il via a una colluttazione.
L’altro, minorenne, è sceso dal treno, ha raccolto sassi dalla massicciata e li ha lanciati contro gli agenti, colpendo anche un finestrino del treno.
In aula, la capotreno ha testimoniato di aver assistito all'intera scena: «Eravamo nei pressi di Casaletto Vaprio, ero scesa per azionare le porte e ho visto uno dei ragazzi raccogliere dei sassi e scagliarli verso il treno».
Durante il parapiglia, la donna ha rischiato di essere colpita: «Mi sono messa in mezzo per cercare di fermarli, ma un sasso mi ha graffiato un braccio».
La colluttazione è durata alcuni minuti e ha lasciato conseguenze fisiche: uno degli agenti ha riportato “traumi contusivi multipli” ed è rimasto in malattia per cinque mesi.
Anche dopo essere stato ammanettato, l’imputato avrebbe continuato a insultare gli agenti.
Il treno è stato infine soppresso e riportato a Cremona. I due giovani sono stati portati in commissariato e denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, oltraggio, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio, con l’aggravante della violenza. La sentenza è attesa a breve.
L’udienza prevista per ieri è stata rinviata al 19 giugno a causa dell’assenza di uno dei testimoni.