Di nomi più o meno ufficiali affibbiati ai treni nel mondo delle Ferrovie dello Stato ne sono esistiti diversi.

Alcuni hanno fatto la storia come "L'Arlecchino" o "Il Settebello".

Altri si sono ricavati un loro posto al sole come "Tartaruga", "Caimano" o "Tigre".

Altri, infine sono andati avanti più per passaparola tra appassionati e addetti ai lavori come "Pirata", "Ocarina" e via discorrendo.

Ce ne sono poi alcuni, e oggi ne vedremo uno, che sono stati proposti e sono finiti immediatamente nel dimenticatoio.

È questo il caso delle ALe 724, un gruppo di automotrici elettriche italiane ad azionamento elettronico progettate alla fine degli anni settanta per uso suburbano, traffico pendolare e linee secondarie.

Come sa chi segue i nostri canali, questi onesti rotabili hanno cessato il loro servizio regolare nel 2023 con un complesso che è stato preservato dalla Fondazione FS Italiane del quale però, al momento, si sono perse le tracce.

Quel che si sa meno è che quando la Breda presentò questi convogli lo fece utilizzando un soprannome, semplice ma efficace, che avrebbe dovuto identificarli.

Le ALe 724 delle Ferrovie dello Stato si sarebbero dunque dovute chiamare "Il Pendolare", con un nomignolo meno altisonante di quelli utilizzati fino ad allora per altri mezzi ma decisamente identificativo.

La Breda propose questo soprannome nelle sue brochure finendo per ribattezzare così il convoglio anche all'interno di esse.

Ad esempio "Il Pendolare è un treno per trasporti rapidi metropolitani e comprensoriali ad alto volume di traffico".

Oppure "Il Pendolare è destinato al trasporto di viaggiatori che, insediati in aree al livello regionale, abbiano necessità di compiere quotidiani spostamenti casa-lavoro/casa-scuola e viceversa".

La casa costruttrice si spinse anche oltre nella versione inglese laddove, tradotto, scrisse "Come il suo nome suggerisce, questo treno è stato costruito per il trasporto... ecc...".

L'idea di attribuire alle ALe 724 questo nome, insomma, c'era, la proposta pure, ma le Ferrovie dello Stato hanno evidentemente pensato diversamente.

Forse il nome era troppo limitante nei servizi, forse non era particolarmente accattivante.

O forse, più semplicemente, si decise di omaggiare con un nome ufficiale solo i treni più prestigiosi.

E "Il Pendolare" finì nel dimenticatoio per sempre