Torna d’attualità l’ipotesi di una fermata dell’Alta Velocità a Parma, un tema dibattuto da anni ma ora di nuovo al centro dell’agenda politica e tecnica.

Durante il question time tenutosi alla Camera, il sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante ha annunciato che entro il 2026, Rete Ferroviaria Italiana approverà il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap), finalizzato a valutare costi, benefici e soluzioni infrastrutturali per l'inserimento della città emiliana nel reticolo AV/AC nazionale.

Un passaggio tecnico cruciale, che potrebbe finalmente aprire le porte a un collegamento diretto di Parma con i servizi ad alta velocità, oggi accessibili solo recandosi a Reggio Emilia AV Mediopadana o a Milano Rogoredo.

Un disagio che riguarda anche l’utenza di Piacenza, attualmente servita solo da un singolo Frecciarossa giornaliero da/per Roma.

Il progetto, ha ricordato Ferrante, affonda le sue radici nel protocollo d’intesa firmato nel 2021 da Ministero, RFI, Regione Emilia Romagna e Comune di Parma, che ha istituito un tavolo tecnico dedicato allo studio di diverse soluzioni: dalla stazione AV dedicata ad altre ipotesi di tipo infrastrutturale.

Il sottosegretario ha però evidenziato le complessità legate all’operatività della rete AV. Ogni nuova fermata sulla linea comporta un rallentamento di circa 8-10 minuti, mentre una deviazione su linea convenzionale può estendere il viaggio anche di 25-30 minuti.

“L’Alta Velocità – ha spiegato – deve garantire un equilibrio tra rapidità dei collegamenti e accessibilità diffusa, evitando di compromettere l’efficienza complessiva del sistema”.

Da parte sua, il deputato Alessandro Cattaneo (Forza Italia), promotore dell’interrogazione, si è detto soddisfatto della risposta, sottolineando però la valenza strategica di una fermata AV in territorio parmense.

“Sarebbe una collocazione altamente funzionale e baricentrica”, ha dichiarato, offrendo la propria disponibilità a collaborare nel processo di raccolta dati e analisi di fattibilità.

L’attesa, ora, è tutta per il 2026, quando RFI consegnerà lo studio al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per una valutazione definitiva. La partita è aperta e Parma guarda con attenzione ai binari dell’Alta Velocità.