Gli svizzeri, a ben vedere, ci avevano evidentemente visto giusto. 

Certo, non si trattava di un epilogo del tutto imprevedibile, ma la rapidità con cui la vicenda si è consumata ha comunque sorpreso molti osservatori del settore.

Dopo poco più di tre anni di esercizio, infatti, sarebbero giunti al capolinea, nel silenzio quasi generale, i collegamenti Intercity tra Atene e Salonicco effettuati con gli ETR 470, i convogli Pendolino di provenienza Trenitalia ceduti a Hellenic Train – società che fa parte del Gruppo FS Italiane – ed entrati in servizio commerciale nel 2022 sulla principale direttrice ferroviaria della Grecia.

Si trattava di cinque elettrotreni (unità 01, 04, 06, 07 e 08), adeguatamente adattati e modificati per funzionare con l’alimentazione a 25 kV ca 50 Hz, requisito indispensabile per l’infrastruttura ellenica.

L’arrivo dei Pendolino di seconda generazione in Grecia era stato accolto con un certo entusiasmo, poiché rappresentava una significativa discontinuità rispetto al materiale rotabile fino ad allora impiegato: treni spesso datati, con prestazioni limitate e un livello di comfort lontano dagli standard europei più moderni.

Eppure, la loro parabola sembra essersi interrotta in maniera improvvisa.

Secondo le informazioni raccolte, gli ETR 470 non verranno rimpiazzati né da nuovi treni ad Alta Velocità, né tantomeno dagli ETR 485 di Trenitalia, ormai in fase di dismissione nel Belpaese.

Le indiscrezioni, che tuttavia non trovano conferma ufficiale né da parte di Hellenic Train né da FS Italiane, parlano di un ritorno a composizioni tradizionali: convogli composti da locomotive del Gruppo 120 abbinate a carrozze Siemens, soluzione certamente affidabile ma che segna un passo indietro in termini di immagine e qualità del servizio.

Gli ultimi avvistamenti documentati dei Pendolino in regolare servizio risalgono a circa due o tre mesi fa.

Non è a noi noto, al momento, se si tratti di una sospensione temporanea – magari legata a problematiche di manutenzione o affidabilità – oppure della decisione definitiva di accantonare i convogli.

Nel caso in cui l’ipotesi più drastica venisse confermata, resterebbe il rammarico per la fine prematura di un’esperienza che, pur con tutti i suoi limiti, aveva contribuito a migliorare l’offerta ferroviaria greca, storicamente penalizzata da mezzi obsoleti e da una rete che fatica a tenere il passo con gli standard dell’Europa centro-occidentale.

Foto 1 e 2 di Rok Žnidarčič