
Non è mai un evento improvviso: la fine di un gruppo di rotabili si manifesta da sempre attraverso una serie di problemi ricorrenti, piccoli segnali che si susseguono a intervalli ravvicinati.
Questo è esattamente quanto sta accadendo agli ETR 485, ormai avviati verso il termine della loro quasi trentennale carriera operativa, come dimostra la travagliata storia dell’ETR 485 n.45.
Il convoglio, inviato il 15 dicembre 2025 dalle Officine Grandi Riparazioni di Vicenza a Roma, porta con sé un passato recente piuttosto turbolento.
Il 3 febbraio 2025 era stato infatti protagonista di un principio d’incendio presso la stazione di Lastra a Signa (FI) mentre operava il Frecciargento 8583 tra Genova e Roma.
I vigili del fuoco erano intervenuti tempestivamente, permettendo ai passeggeri di restare illesi, mentre il convoglio veniva trasferito nello scalo di Firenze Castello tramite una G2000 e, nella notte tra il 4 e il 5 febbraio, nelle OGR di Vicenza mediante la E.402B.118 in livrea XMPR, con limitazione a 50 km/h.

Il rogo aveva interessato la carrozza n.8 di seconda classe (93 83 6485 615-4 I-TI), provocando danni ingenti al sottocassa e agli interni. Il destino dell’unità era rimasto incerto fino a pochi mesi fa, quando, secondo fonti ufficiali, la vettura 8 è stata sostituita con una carrozza proveniente dall'ETR 485 n.34 a sua volta accantonato, ora marcata 93 83 6485 604-8 BB I-TI.
Tuttavia, le difficoltà per l’ETR 485 n.45 non erano finite.
Subito dopo il rientro in deposito e durante il servizio Frecciargento 8556 del 16 dicembre scorso, nei pressi di Firenze Campo di Marte si è verificato un principio di cortocircuito nella BAC1 (93 83 3485 015-4 I-TI), con fuoriuscita di fumo dal sottocassa.
L’unità di trazione è stata isolata e il condizionamento escluso, mentre il treno ha proseguito con un ritardo di 75 minuti fino a Genova Brignole, dove il servizio è stato poi soppresso. Da lì, l’unità è stata trasferita al deposito di Genova Sampierdarena Smistamento.
Ieri mattina l’ETR 485 n.45 è ripartito autonomo alla volta di Roma Termini e quindi del MAV di San Lorenzo dove evidentemente sarà verificata l’entità dei danni.
Un episodio ristretto che non ha avuto conseguenze per i viaggiatori al di là del ritardo, ma che conferma come, per gli ETR 485, i segnali di un pensionamento imminente siano ormai sempre più evidenti.