Proseguono senza ritardi i lavori per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Capodistria–Divaccia, una delle opere infrastrutturali più complesse mai intraprese in Slovenia.

A confermarlo è la società di Stato 2TDK, responsabile della progettazione e costruzione del nuovo tracciato, che ha annunciato il completamento dei lavori principali entro marzo 2026, con l’entrata in servizio e l’inizio dei test funzionali.

Nonostante le difficoltà geologiche riscontrate lungo il percorso, in particolare fenomeni carsici e instabilità nella zona della Val Rosandra, l’opera procede secondo il cronoprogramma e nel rispetto del budget previsto.

Lo ha sottolineato il CEO di 2TDK, Matej Oset, durante un aggiornamento ufficiale sullo stato del progetto.

"La linea sarà operativa a marzo 2026, come già comunicato ad aprile. Abbiamo affrontato sfide significative, in particolare legate alla geologia carsica e all’area del monte Glinščica, ma restiamo nei tempi e nei costi programmati", ha dichiarato Oset.

Il completamento definitivo dell’intera infrastruttura è previsto per settembre 2026, con l'obiettivo di rendere pienamente operativo il nuovo collegamento strategico tra l’entroterra sloveno e il porto di Capodistria.

Oltre 90 cavità carsiche lungo il tracciato

Durante le attività di scavo e perforazione, sono stati rilevati oltre 90 fenomeni carsici, di cui sei hanno richiesto interventi strutturali speciali.

In uno dei casi, nella parte superficiale del tracciato, è stato necessario progettare un viadotto specifico.

Il viadotto sotterraneo più lungo misura oltre 40 metri, costruito a una profondità superiore ai 100 metri, all’interno di gallerie lunghe fino a 6 chilometri.

Nel tratto destinato al secondo binario, sono state rilevate sette cavità che hanno richiesto la realizzazione di viadotti con lunghezza superiore ai 15 metri.

Le soluzioni fino a questa soglia erano già previste nella documentazione di progetto, mentre quelle eccedenti hanno richiesto progettazioni dedicate e mesi di lavoro multidisciplinare con il coinvolgimento di esperti in geodesia, ingegneria civile e geotecnica.

Durante l’estate è stata inoltre individuata una dolina carsica in superficie, che richiederà la costruzione di un ulteriore viadotto di circa 35 metri.

Prima dell’avvio dei lavori, saranno necessarie indagini geologiche aggiuntive e la stesura della relativa progettazione esecutiva.

Glinščica: il nodo più complesso del tracciato

Una delle sfide principali resta l’innalzamento del pendio nella valle di Glinščica, dove è già in corso la prima fase di stabilizzazione del terreno.

Le opere prevedono l’installazione di ancoraggi geotecnici fino a 35 metri di profondità, oltre alla costruzione di sei pozzi verticali da 30 metri di profondità e 6 metri di diametro.

A causa della particolare conformazione geologica dell’area, 2TDK ha dovuto procedere con ulteriori indagini geomeccaniche e aggiornamenti progettuali, in vista della seconda fase dei lavori.

Secondo la società, anche la realizzazione dei pozzi nella valle rappresenterà una sfida costruttiva di rilievo, data la natura franosa del terreno.

Finanziamenti europei e controllo dei costi

Pur trattandosi di un’opera infrastrutturale pluriennale e ad alta complessità, il progetto rimane nei limiti finanziari prefissati.

A supporto, 2TDK ha ottenuto nel corso dell’estate ulteriori 156 milioni di euro di finanziamenti europei a fondo perduto, che andranno a coprire parte delle spese legate alla prosecuzione dei lavori.

Fonte AdriaPorts - Foto 2TDK