È polemica a Taranto per la soppressione del Frecciarossa che collega la città a Roma via Potenza.

A denunciare l’ennesima penalizzazione del capoluogo jonico è il presidente del Consiglio Comunale, Gianni Liviano, che ha riunito il Comitato spontaneo per il rafforzamento del trasporto ferroviario da e per Taranto.

Sul tavolo, la cancellazione – a partire dal 1° ottobre – dell’unico collegamento Alta Velocità attualmente attivo verso la Capitale, destinato a scomparire con la scadenza dell’accordo tra Trenitalia e Regione Basilicata prevista per dicembre.

«Non ci piace l’idea che Taranto venga continuamente depotenziata sia nei treni in partenza che in quelli in arrivo – ha dichiarato Liviano – È un altro schiaffo per il nostro territorio».

Una questione di numeri (e disparità)

A pesare è soprattutto il confronto con le altre città pugliesi: mentre Taranto potrà contare solo su due Intercity e un Frecciarossa al giorno per Milano, Lecce ne avrà dieci (5 IC e 5 AV) e Bari addirittura quindici, con 9 Frecciarossa e 6 Intercity. Discorso simile per la tratta verso Roma, con soli due treni da Taranto, contro i cinque da Lecce e sette da Bari.

«Parliamo di una città che già vive un’emorragia giovanile importante – sottolinea Liviano – e che oggi cerca di emanciparsi dalla dipendenza dell’ex Ilva puntando su nuovi modelli economici, come il turismo. Ma senza collegamenti adeguati, tutto diventa più difficile».

Frecciarossa: la cancellazione un rischio (e non solo per i passeggeri)

La cancellazione del Frecciarossa, attualmente operante grazie a un contributo regionale che permette il prolungamento da Salerno a Taranto, avrebbe ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale.

A lanciare l’allarme è Francesco Zotti, segretario territoriale Filt Cgil: «Quel treno vive grazie alla bigliettazione, ma è anche un servizio attorno al quale ruotano decine di lavoratori. La sua eliminazione significherebbe anche tagli all’indotto».

Anche Carmelo Sasso, segretario provinciale Uiltrasporti, sottolinea l’urgenza di una strategia politica sul futuro dei trasporti nell’area jonica: «È in corso l’aggiornamento del piano di bacino, il masterplan dei trasporti, che confluirà nel Piano Regionale.

In vista dei Giochi del Mediterraneo del 2026 a Taranto, serve un accordo concreto tra istituzioni, per trasformare l’evento in un’occasione reale di rilancio infrastrutturale, come accaduto in altre città italiane».