La Regione Toscana prende posizione contro la decisione di Rete Ferroviaria Italiana di dirottare i treni regionali e interregionali della linea Direttissima sulla Linea Lenta.
A renderlo noto è l’assessore regionale ai Trasporti, Stefano Baccelli, in risposta a un’interrogazione presentata dalla consigliera Elisa Tozzi (FdI).
“La Regione era a conoscenza della prevista deviazione e si è attivata subito dopo aver appreso della volontà di RFI”, ha dichiarato Baccelli, spiegando che Palazzo Strozzi Sacrati ha manifestato formalmente la propria contrarietà con una nota inviata al presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) e ai vertici di RFI e Trenitalia.
Una seconda lettera è stata poi indirizzata anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alle Regioni Umbria e Lazio.
Treni lenti per limiti tecnici
Secondo l’assessore, la deviazione riguarda i treni operanti nei tratti Firenze-Valdarno, Rovezzano-Valdarno Nord e Orte-Roma.
Si tratta, ha chiarito, di convogli previsti nei contratti di servizio delle Regioni Toscana, Umbria e Lazio che non superano i 200 km/h e quindi non possono più circolare sulla direttissima.
Baccelli ha aggiunto che la Regione sta lavorando per mitigare i disagi, puntando sull’acquisto di nuovo materiale rotabile attraverso il piano investimenti previsto nei contratti con Trenitalia. Tuttavia, ha ammesso, "il rinnovo dei mezzi è in forte ritardo rispetto alla tabella di marcia".
"Servizi penalizzati, va mantenuta la Direttissima"
"Abbiamo chiesto di mantenere il passaggio degli attuali treni sulla direttissima almeno fino al completo rinnovo del parco rotabile", ha affermato l’assessore, annunciando che è in preparazione una nuova iniziativa istituzionale per sollecitare Art, il Ministero e RFI.
Baccelli ha inoltre riconosciuto che l’asse ferroviario Firenze-Arezzo-Roma ha registrato, tra fine 2023 e la prima metà del 2024, criticità su puntualità e regolarità del servizio a causa di cantieri e interferenze tra traffico regionale e a lunga percorrenza.
Tozzi (FdI): "Serve un controllo più incisivo"
La consigliera regionale Elisa Tozzi (FdI) ha ricordato l’impegno della Giunta a ripristinare il tavolo di confronto con i comitati pendolari, sottolineando la necessità di maggiori investimenti infrastrutturali. "La Regione deve intensificare i controlli sul gestore, che viola sistematicamente il contratto di servizio", ha dichiarato.
Caso Intercity 598: disagi prolungati fino al 2026
Sul fronte del treno Intercity 598, la consigliera Elena Rosignoli (Pd) ha chiesto chiarimenti sull’attuale percorso e sugli effetti sulla mobilità tra Chiusi e Roma. Secondo quanto riferito da Baccelli, la deviazione del convoglio sulla Linea Lenta è iniziata nel gennaio 2025 per permettere i lavori sulla tratta Orte-Roma e, secondo RFI, potrebbe proseguire fino al 2026.
“La motivazione è legata alla necessità di decongestionare i nodi ferroviari e migliorare la puntualità complessiva del traffico”, ha spiegato Baccelli. Ma la Regione, ha assicurato, ha espresso la propria contrarietà anche in questo caso e ha chiesto la ricollocazione dell’Intercity sulla Direttissima.
Rosignoli ha evidenziato che il treno accumula quotidianamente fino a 40 minuti di ritardo sia all’andata che al ritorno, sottolineando l’impatto negativo sui pendolari e sui turisti. Anche la consigliera Lucia De Robertis (Pd) è intervenuta per precisare che la responsabilità della situazione è in capo a RFI, non alla Regione.