Nel pomeriggio del 22 dicembre, all’interno del Campidoglio, si è tenuto un incontro determinante per il futuro del trasporto su ferro nella Capitale.

Il sindaco Roberto Gualtieri ha riunito una squadra ristretta composta dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, dalla dirigente Angela Mussumeci e da vari esperti tecnici per mettere ordine sulle grandi decisioni legate allo sviluppo della rete metropolitana romana.

Un investimento senza precedenti

Al centro del confronto c’era la definizione delle opzioni progettuali per la nuova linea D e per l’estensione della linea B. Dopo una lunga fase di stallo, dovuta alla necessità di completare prima il programma della linea C, l’amministrazione ha riavviato la pianificazione di lungo periodo. Il quadro economico resta imponente: le valutazioni più recenti parlano di un impegno complessivo di circa 25 miliardi di euro, includendo nuove tratte, ampliamenti e infrastrutture collegate. I tecnici comunali hanno presentato analisi su bacini d’utenza, punti critici del territorio e potenziale di domanda, supportate da dati e simulazioni.

La Linea D prende forma

Dall’incontro è uscita una configurazione ormai quasi definitiva della futura linea D, identificata anche come “linea gialla”. L’unico nodo ancora aperto riguarda una possibile deviazione dopo piazza Mastai, in direzione del nodo ferroviario FL3 a Quattro Venti, ipotesi sollecitata direttamente dal sindaco. I prossimi passi saranno la stesura del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap), necessario anche per riaprire il confronto con i soggetti che avevano avanzato proposte già ai tempi dell’amministrazione Veltroni, e successivamente del Documento di indirizzo progettuale. Solo dopo queste fasi si potrà avviare l’interlocuzione con il Governo per le risorse.

Dal punto di vista finanziario, la sola linea D viene stimata in circa 10 miliardi di euro, comprensivi dei convogli. La progettazione definitiva richiederà investimenti nell’ordine dei 350 milioni, di cui una parte consistente destinata alla prima sezione del tracciato. Sono inoltre previsti due impianti di deposito: uno nell’area Nomentana-Raccordo e un altro tra Laurentina e Roma 70.

Il percorso toccherebbe diversi quadranti della città: dal nord-est con Montesacro (viale Ojetti, Talenti, Adriatico, Jonio con interscambio sulla B1), passando per Fidene e il Salario (Vaglia, Val d’Ala, Villa Chigi, Nemorense, Buenos Aires), fino al centro storico con fermate a piazza Fiume, Barberini (connessione con la linea A) e Venezia (interscambio con la C). Proseguendo verso ovest, la linea attraverserebbe Trastevere con piazza Mastai e la stazione FS, mentre resta incerta la fermata di Ippolito Nievo in caso di modifica verso Quattro Venti. Nel settore Monteverde-Portuense sono previste stazioni come Fermi, Greppi, San Camillo-Forlanini, Colli Portuensi e La Loggia. Il tratto meridionale punterebbe invece verso l’Eur, con fermate a Montalcini-Bonelli, Magliana Nuova, Eur Magliana (interscambio B), Agricoltura, Tintoretto e Roma 70.

Estensioni della linea B e nuovo asse sud

Il disegno complessivo include anche l’allungamento della linea B in due direzioni. A est, oltre Rebibbia, la metropolitana arriverebbe fino all’area del Centro Agroalimentare di Guidonia, servendo quartieri come San Basilio, Torraccia, Casal Monastero, Tecnopolo e Settecamini. A sud, invece, è previsto l’avanzamento verso l’Ardeatina, con fermate a Fonte Meravigliosa, Cecchignola e in prossimità del GRA, dove sorgerebbe anche un nuovo deposito. In parallelo, si ipotizza la realizzazione di una nuova infrastruttura sotterranea denominata “Metro Sud”, che da Eur Palasport collegherebbe Torrino, Spinaceto, Mostacciano e Tor de’ Cenci.

Resta infine aperto il passaggio più complesso: la sistemazione del nodo di Trastevere e l’eventuale collegamento diretto con la FL3 a Quattro Venti. Secondo quanto filtra dal Campidoglio, una decisione tecnica definitiva su questo punto dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, chiudendo il quadro del tracciato.