
Il tema della movimentazione di armi, mezzi e personale militare da e verso la base statunitense situata nel territorio pisano (stazione di Tombolo) è stato al centro di un’interpellanza presentata da Diritti in Comune nel Consiglio comunale del 13 novembre.
Nel corso della seduta è emersa la risposta fornita da Ferrovie, che conferma e quantifica il recente traffico militare sulla linea.
L’assessore all’Urbanistica, Massimo Dringoli, replicando all’interpellanza di Diritti in Comune, ha riportato quanto comunicato dagli uffici di Rfi, riassumendo così i dati: "44 treni sono andati da Tombolo a Camp Darby in 7 mesi", dall’inizio del 2025.
Riguardo alla sicurezza dei convogli, sollecitato da Auletta, l’assessore ha aggiunto che "la security risulta assicurata, da origine a destino dei treni, tramite scorta militare".
L’interpellanza in Consiglio
Il capogruppo Francesco Auletta ha ricordato che "il 10 e 20 di giugno è stata sospesa la circolazione dei treni fra Pisa e Livorno perché, cito testualmente il comunicato di Rfi, sono stati eseguiti dei lavori di completamento del rinnovo degli scambi e dei binari a Tombolo".
Collegandosi alle preoccupazioni sulla crescente militarizzazione dell’area, ha quindi chiesto quali informazioni fossero in possesso dell’amministrazione in merito ai lavori e al transito di armamenti: "È un dato oggettivo che le armi passino, c'è un piano per la sicurezza dei cittadini?"
Nella sua risposta, l’assessore Dringoli ha precisato: "Il Comune di Pisa non è stato messo al corrente, non ha ricevuto nessuna delle informazioni che il consigliere Auletta chiede. Ho trasmesso la richiesta al comando delle Ferrovie di Firenze, da cui dipende Pisa. Dopo un po' di insistenze ho ricevuto una risposta il 27 ottobre in cui mi è stato comunicato, innanzitutto, che presso la stazione di Tombolo è stato eseguito un intervento di potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria consistente nella realizzazione di un nuovo fascio di binari lato ovest. L'intervento è consistito nell'ampliamento del corpo stradale e nella conseguente realizzazione di due nuovi binari con relativi impianti di trazione elettrica. Uno di circolazione a modulo di 750 metri nell'ambito dell'adeguamento del corridoio tirrenico per le merci e l'altro di allacciamento al nuovo raccordo della base Camp Darby".

Ha poi aggiunto: "Il nuovo piazzale è stato realizzato secondo gli standard previsti dalla normativa vigente per gli scali merci, con la realizzazione di stradelli e impianti: di illuminazione, antincendio e viabilità d'emergenza. Sono state realizzate anche le necessarie modifiche dell'armamento ferroviario e della trazione elettrica dell'impianto esistente per poter consentire l'accesso al nuovo fascio di binari".
Infine ha specificato: "È infine in corso, al 27 ottobre, la realizzazione del nuovo impianto di gestione del traffico della stazione, di nuova generazione, a logica computerizzata, che sostituirà l'attuale impianto elettromeccanico e consentirà di aumentare le prestazioni della linea e migliorare la regolarità della circolazione ferroviaria.
Per quanto attiene il traffico merci che ha interessato la località di Tombolo, si rileva che dal primo gennaio 2025 al 30 agosto 2025 il raccordo Camp Darby ha 'terminalizzato', così scrive Ferrovie, 44 treni. Quindi 44 treni sono andati da Tombolo a Camp Darby in 7 mesi. Questo è quanto siamo riusciti a sapere da Rfi".
Sulla questione delle scorte, su richiesta di Auletta, ha ribadito il riferimento alle "scorte militari".
Il commento
Diritti in Comune ha sottolineato in una nota come "È la prima volta" che viene reso noto con tale chiarezza il traffico militare su ferro nel territorio, evidenziando la totale subordinazione agli interessi statunitensi e la responsabilità degli enti locali e nazionali. Il gruppo evidenzia inoltre che "la scorta militare" garantisce esclusivamente la "protezione del carico" — armi e munizioni — senza riguardare la sicurezza dei cittadini che utilizzano quotidianamente la linea.
Secondo Diritti in Comune, le conferme di Rfi dimostrano come le infrastrutture civili vengano sistematicamente impiegate e potenziate a fini militari. I lavori che hanno causato disagi ai pendolari, sostengono, non avrebbero come obiettivo prioritario quello civile, ma la trasformazione di Camp Darby in un arsenale sempre più efficiente.
Il gruppo rilancia quindi la campagna affinché nessuna infrastruttura civile sia utilizzata per scopi bellici e ribadisce la richiesta che la base sia smantellata e restituita all’uso civile, subito.
Fonte Pisa Today