"A nome mio e del Governo, noi stiamo da due anni lavorando nell'interesse del Paese e l'unica cosa che non possiamo ancora fare e non potremo fare è controllare le acque che il buon Dio ci manda in terra, quindi almeno dal punto di vista del controllo della pioggia questo non dipende dalla nostra volontà".
È uno dei passaggi più importanti dell'intervento del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che nell'aula di Palazzo Madama ha risposto, durante il question time, all'interrogazione firmata dal senatore del Pd, Lorenzo Basso e altri, sui recenti guasti e disagi nel trasporto ferroviario.
In particolar modo, i senatori avevano chiesto chiarimenti da parte del ministro, in merito al guasto alla linea ferroviaria che lo scorso 2 ottobre ha quasi paralizzato l'Italia.
"Finora - ha detto Salvini tornando sui disagi di quelle lunghe ore - sono state evase con esito positivo 4.788 richieste di indennizzi e rimborsi, in base a quanto previsto dalla normativa.
RFI ha nominato una commissione d'indagine per accertare le cause e le responsabilità. Il gruppo Ferrovie ha comunicato che l'evento del 2 ottobre si è manifestato dopo il danneggiamento di un cavo da parte dell'impresa appaltatrice, non subappaltatrice.
Il danneggiamento ha interrotto l'alimentazione della cabina media e bassa tensione. Sono entrati in funzione i sistemi di backup che di solito garantiscono continuità di servizio ma che, per cause che RFI sta accertando - e se qualcuno ha sbagliato pagherà le conseguenze - ha portato a misure di protezione elettrica".
"I tecnici - ha spiegato ancora Salvini - devono garantire il buon funzionamento dell'infrastruttura, la politica deve dare ai tecnici i soldi necessari per fare il loro lavoro".
Il vicepremier si è poi soffermato sui tanti cantieri aperti in estate sulla linea ferroviaria, cantieri che però producono continui ritardi e disagi ai viaggiatori e ai pendolari.
"Tra le principali grandi opere in corso da Nord a Sud con i cantieri aperti - ha detto - ricordo la nuova linea Napoli-Bari, il raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo sulla linea Messina-Catania e la tratta Catania-Fiumetorto sulla Catania-Palermo, il passante di Firenze - opera straordinaria ultimata la quale non ci sarà più interruzione sull'Alta Velocità nel caso di un guasto sulla linea anche a un treno merci - il quadruplicamento della Brescia-Verona-Licenza e della fortezza Ponte Gardena, il terzo valico dei Giovi e la nuova linea di Alta Velocità Battipaglia-Romagnano.
Altri interventi riguardano i raddoppi delle tratte ferroviarie Fabriano-Albacina-Ripaltalesina, Lunghezza-Guidonia, Campoleone-Aprilia, Codogno-Cremona-Mantova e Decimomannu-Villamassargia".
"I lavoratori di FS, RFI e Trenitalia - ha spiegato Salvini - stanno lavorando su oltre 1.100 cantieri aperti sulla rete ferroviaria italiana per garantire sicurezza, investimenti e cantieri che purtroppo devono andare a recuperare anni e anni di mancata manutenzione e mancati investimenti precedenti.
Questa maggioranza, questo governo ha aumentato i fondi nel contratto di programma fra Ministero e RFI. I fondi sono aumentati dal 2,2 a 2,8 miliardi di euro".
"Nel primo semestre del corrente anno 2024 - ha continuato Salvini - è già stato effettuato il rinnovo di ben 550 chilometri di binari, 480 deviatoi e e terminati 50 interventi manutentivi su ponti e gallerie.
Alla manutenzione ordinaria e straordinaria si aggiunge quella eccezionale e necessaria nei casi in cui eventi imprevedibili, alcuni dei quali da lei ricordati, rendano indispensabili gli interventi al fine di garantire la sicurezza nell'esercizio ferroviario".
Parole che però non hanno convinto i senatori dell'opposizione Pd Lorenzo Basso e Antonio Nicita, che anzi hanno rincarato la dose, accusando ancora una volta il ministro di non assumersi le sue responsabilità.
"Il ministro Salvini venga nell'Aula del Senato per assumersi le responsabilità che gli competono, dopo un'estate drammatica per le ferrovie e quindi per i cittadini italiani. Anche oggi in Senato non ha fatto altro che ripetere informazioni ottenute da RFI, ma non è questo il punto.
Venga invece in quest'aula a rispondere delle motivazioni per cui il sistema dei trasporti italiano non funziona, altrimenti a quel chiodo al quale ha dimostrato di essere affezionato potrà appendere le scarpe da ministro.
Urge un piano straordinario per ferrovie italiane, al quale siamo disponibili a lavorare".
"Comprendiamo guasti ed errori umani - hanno spiegato i senatori del Pd - ma l'Italia ha un sistema ferroviario colabrodo, che subisce 10 mila interruzioni e incidenti l'anno, circa 27 al giorno, con un tasso di puntualità dell'80 per cento contro il 95 per cento, per esempio, della Spagna.
Significa che un treno su 5 non arriva puntuale, è intollerabile in particolare per i pendolari. Di fronte a questo non si possono scaricare le colpe sui lavoratori, sulle aziende o sui governi passati.
È necessario fare il punto su ciò che il ministro vuole fare per risolvere questi problemi. È arrivato infatti il momento delle responsabilità per il ministro Salvini, che non può avere solo il chiodo fisso del Ponte immaginario".