Altroconsumo ha lanciato una petizione per chiedere rimborsi automatici in caso di ritardi ferroviari, proponendo un rimborso del 30% del costo del biglietto anche per ritardi compresi tra i 15 e i 30 minuti.
Questa richiesta si inserisce nel contesto delle continue problematiche e disservizi che affliggono il trasporto ferroviario, un settore che ha visto crescere il malcontento dei passeggeri.
Secondo Altroconsumo, i ritardi tra i 15 e i 30 minuti rappresentano il 45% dei casi di disservizio, e quindi un rimborso in questa fascia temporale sarebbe un provvedimento necessario e giusto per tutelare i diritti dei viaggiatori.
La petizione chiede anche alle autorità competenti di adottare misure urgenti e concrete per risolvere i problemi ricorrenti nel settore, affinché i passeggeri non siano più penalizzati da inefficienze che incidono sulla loro esperienza di viaggio.
In un periodo in cui il servizio ferroviario dovrebbe rappresentare una valida alternativa al traffico stradale e aereo, queste richieste si fanno sempre più pressanti.
L’associazione ricorda che negli ultimi mesi c’è stata una “sequela di disservizi e guasti” cui si aggiungeranno quelli legati ai cantieri programmati fra il 2025 e il 2026.
“Ma i lavori alle infrastrutture sono necessari e improcrastinabili; ad oggi infatti i Frecciarossa si arenano negli snodi ferroviari strategici, come Roma Termini, perché non esistono stazioni dedicate alla sola rete veloce ad eccezione di Bologna", spiega Altroconsumo.
"Devono però essere fatti nei tempi e nei modi che consentano agli utenti di fruire del servizio con i minori disagi possibili, non possono essere sempre e solo i passeggeri a pagare i disservizi e i disagi sulla rete”.
Stando a una recente indagine di Altroconsumo, nel corso degli ultimi 12 mesi, un terzo di chi ha viaggiato con un treno ad alta o media velocità è arrivato in ritardo a destinazione. Una situazione inaccettabile.
"Secondo la nostra ultima indagine, i disagi ferroviari sono sempre più frequenti anche a causa dei cantieri che hanno caratterizzato la scorsa estate e che proseguiranno nel 2025 e nel 2026", commenta Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo.
"La modernizzazione della rete è certamente necessaria e prioritaria, ma deve andare di pari passo con il rispetto dei diritti dei passeggeri, che meritano un servizio di qualità adeguato ai costi sempre più elevati dei biglietti.
Quanto sta accadendo evidenzia una grave carenza nella programmazione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e non possiamo permettere che a pagarne il prezzo siano i passeggeri".
Per questo l’associazione chiede una modifica negli indennizzi e nei rimborsi previsti.
Prosegue Cavallo: "Gli indennizzi previsti dal Regolamento europeo non sono sufficienti: attualmente il rimborso del 50% del biglietto è previsto solo per ritardi superiori alle due ore.
Noi chiediamo il rimborso totale del biglietto, il rimborso del 50% per ritardi superiori a un’ora per tutti i treni e a 30 minuti per i treni Alta Velocità, considerando che, secondo la nostra indagine, il 34% dei treni in ritardo rientra in queste tempistiche.
Inoltre, il 45% dei ritardi si colloca tra i 15 e i 30 minuti, per i quali attualmente non è previsto alcun indennizzo. Per questi casi chiediamo un rimborso del 30% del biglietto.
Come Altroconsumo chiediamo anche che i rimborsi siano automatici, senza inutili trafile burocratiche, e che il passeggero possa scegliere tra rimborso in denaro o sotto forma di voucher".