Un’occasione unica per riscoprire il valore del viaggiare lento, immergersi nell’identità intermodale della Regione Friuli Venezia Giulia e dialogare tra enti diversi, ma attori in azione sullo stesso palcoscenico, per costruire un futuro ancor più condiviso e proficuo.

Si è svolta venerdì 19 settembre a partire dalle ore 14:00 nell’Officina Riparazione Carri Ferroviari di Adriafer Rail Services l’evento “GO! RAIL”, organizzato da Adriafer e Adriafer Rail Services insieme a Fondazione FS Italiane e FS Treni Turistici Italiani, con la collaborazione di GECT GO, SDAG, Fondazione GO!2025 e Promoturismo FVG.

"Questa iniziativa - ha raccontato Maurizio Cociancich, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Adriafer - è nata dalla necessità di dare visibilità e lustro a una visione di intermodalità ferroviaria presente geneticamente nella nostra regione, il Friuli Venezia Giulia.

Volevamo, con questo appuntamento, unire Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 all’evidente e fortissima connessione intermodale ferroviaria che caratterizza il Fvg. Una connessione che nasce dagli scambi commerciali per poi tramutarsi in integrazione culturale e umana”.

Il valore dell’arte

“Per la prima volta - ha sottolineato Cociancich - arte e ferrovia sono state al centro di un’operazione a livello europeo e soggetti di un’opera d’arte di livello mondiale. I presenti, invasi dalla bellezza dell’arte come stimolo prezioso di scambio, hanno avuto l’occasione di estraniarsi dalla quotidianità per entrare in uno speciale luogo di incontro multidisciplinare e di ampia visione, coltivando un’intermodalità culturale”.

Infatti nell’affascinante location goriziana Emilio Isgrò, uno dei più importanti artisti italiani contemporanei noto a livello globale per le sue celebri “cancellature”, è stato protagonista dell’evento “Arte, Identità e Mobilità: Riflessioni tra Memoria, Cultura e Innovazione.

La mobilità non è solo infrastruttura, ma anche memoria, identità e visione: attraverso l’arte, la letteratura e l’esperienza del viaggio, Gorizia e Nova Gorica diventano simboli viventi di un’Europa unita”. Dirigenza e dipendenti di Adriafer Rail Services hanno svelato un’installazione mobile, che resterà nel tempo e viaggerà nello spazio su una locomotiva Adriafer (191 022, ndr).

Una fiancata infatti mostrerà le celebri cancellature di Isgrò da cui però saranno visibili queste due frasi “Questo treno trasporta un chicco di grano” e “This train has a single grain on board” e le parole Milano (città dove vive Isgrò), Nova Gorica, Gorizia, Trieste.

Isgrò, artista concettuale e le cui cancellature sono tra le novità artistiche più rivoluzionarie della seconda metà del XX secolo, ha spiegato la sua nuova opera con queste parole: “Come tutte le opere è nata per caso e da uno stato di necessità.

Il chicco, in questo caso, diventa un simbolo universale. Con quest’opera torno con la mia convinzione che ciò che funziona nell’arte è il rapporto di sproporzione tra le cose, soprattutto in un mondo attuale dove si tendono a schiacciare le cose piccole.

Queste ultime in verità sono quelle realtà che danno sapore alla vita e al mondo”. L’artista ha anche aggiunto: ”L’arte che va per la maggiore fa vedere troppo e porta alla cecità: ho pensato, quando diedi vita alle mie cancellature, che bisogna vedere meno per vedere di più creandosi inoltre dello spazio per riflettere. Ho fatto e continuo a fare un’arte che sia stimolante e, il più possibile, alla portata di tutti”.

Il valore del viaggiare lento

Grazie al contributo organizzativo di FS Treni Turistici Italiani e Fondazione FS ospiti ufficiali, relatori di GO! RAIL e curiosi/interessati hanno vissuto, ad inizio giornata, l’esperienza del Treno Storico “Centoporte”, treno storico turistico speciale composto dalla locomotiva E.636 (supportata da una D.345, ndr) e da tre storiche carrozze “Centoporte”, celebri per la loro caratteristica configurazione con molteplici porte di accesso, utilizzate ampiamente tra gli anni ’30 e ’50.

Il treno storico, che ha permesso ai partecipanti di vivere un’esperienza di mobilità lenta che unirà tre elementi (patrimonio culturale, paesaggio naturalistico, connessioni transfrontaliere sostenibili) è partito dalla Stazione Centrale di Trieste per arrivare all’Officina Riparazione Carri Ferroviari di Adriafer Rail Services.

“Il piccolo, da un punto di vista dell’estensione territoriale, Friuli Venezia Giulia - ha sottolineato l’AD di FS Treni Turistici Italiani & DG della Fondazione FS Luigi Cantamessa - sta dimostrando come, con passione e professionalità si possa mettere in campo un’enorme attività di turismo ferroviario.

Un’attività di turismo ferroviario che mostra la sensibilità verso questo tema di vari attori in gioco e provenienti da ambiti diversi, istituzionale, aziendale, vedi Adriafer, ma non solo.

Credo fortemente nelle potenzialità dei treni storici italiani, capaci di valorizzare l’identità di un territorio. Treni Turistici Italiani e luoghi come l’Officina Riparazione Carri Ferroviari di Adriafer Rail Services devono essere, molto più spesso, aperti alla cittadinanza e alle nuove generazioni per aprire e far conoscere questo mondo”.

Incontri multidisciplinari, rapporto aziende - istituzioni, valore dell'arte

Dalle 15:00, dopo l’arrivo del “Treno Storico Centoporte” il palco allestito all’interno dell’Officina ha accolto grandi personalità del panorama istituzionale, aziendale (settore trasporti) e artistico.

Si è iniziato con i saluti di benvenuto e l’Apertura Istituzionale dal titolo "Infrastrutture, Imprese e Territorio: Difendere la Competitività del territorio transfrontaliero in Europa" per poi proseguire con la Sessione Tecnica “Il nodo ferroviario di Gorizia/Nova Gorica”, la Tavola Rotonda “Intermodalità culturale e cultura dell’intermodalità” e il gran finale.

Verso le 18:00 è stata presentata appunto la nuova opera di Emilio Isgrò.