La nuova bretella ferroviaria che collegherà direttamente la stazione di Mestre all’aeroporto Marco Polo di Venezia si conferma un’opera strategica ma complessa, con tempistiche sempre più incerte.
Durante l’inaugurazione dell’ultimo treno regionale, il presidente del Veneto Luca Zaia ha ribadito le caratteristiche del collegamento, che sarà simile a una metropolitana di superficie: treni ogni 15 minuti verso una stazione sotterranea passante a 11 metri di profondità.
Tuttavia, i tempi di consegna slittano: da fine 2024, come inizialmente previsto, si è passati al primo semestre del 2026, ma è probabile un rinvio ulteriore verso fine 2026, a causa di difficoltà tecniche e aumento dei costi.
Il progetto, cofinanziato dal PNRR con 500 milioni di euro, prevede una bretella di 8 km (di cui 3,5 in galleria e un viadotto di 541 metri), che si stacca dalla linea Venezia-Trieste e termina con un giro ad anello nella stazione aeroportuale.
L’opera è attesa con interesse, ma anche con preoccupazione da parte dei cittadini, in particolare per l’impatto dei lavori e le opere di compensazione promesse.
Parallelamente, resta ancora incerto il destino della futura stazione intermedia lungo la bretella, prevista per servire il nascente Bosco dello Sport, con il nuovo stadio e palasport.
Ad oggi, non ci sono finanziamenti per realizzarla, sebbene il sindaco Brugnaro stia trattando con Rfi e il Ministero dello Sport per sbloccare le risorse. Per ora, sarà predisposta solo una banchina.
Nonostante gli ostacoli, la deadline resta fissata al 2026, termine ultimo stabilito dal PNRR.
Tuttavia, l’obiettivo iniziale di avere il collegamento pronto per le Olimpiadi invernali del 2026 è ormai sfumato.