Legambiente replica all’Associazione Ferrovie in Calabria che ieri aveva aspramente contestato i dati del Rapporto Pendolaria relativamente alla regione di appartenenza.
“In risposta al post di Facebook pubblicato dall’Associazione “Ferrovie in Calabria”, che fa seguito alla diffusione del rapporto annuale “Pendolaria” di Legambiente, riteniamo necessario puntualizzare alcuni aspetti per rispondere, punto per punto, a quanto erroneamente ci viene attribuito.
1. Dati di riferimento. I dati presenti nel rapporto si riferiscono all’anno 2023, poiché i dati definitivi del 2024 non sono ancora disponibili. Questi provengono direttamente dai due principali gestori ferroviari operanti in Calabria, Trenitalia e Ferrovie della Calabria, a causa della mancata risposta dell’amministrazione regionale al questionario inviato annualmente da Legambiente a tutte le Regioni (e alle due Province Autonome).
2. Passeggeri e trend. Tra il 2009 e il 2023, il numero di viaggiatori ferroviari giornalieri in Calabria è diminuito del 5,1%, un dato in controtendenza rispetto alle regioni vicine come Basilicata e Sicilia, che hanno registrato un aumento.
3. Flotta ferroviaria. Nonostante il rinnovamento della flotta Trenitalia in Calabria sia in corso, la Carta dei Servizi del principale gestore evidenziava nel 2023 che 56 dei 70 convogli in servizio avevano un’età superiore ai 15 anni. Le dismissioni dei mezzi più obsoleti, avvenute successivamente, non erano ancora pienamente operative nel periodo di riferimento. A ciò si aggiunge la situazione critica dei treni di Ferrovie della Calabria, che risultano ancora particolarmente datati.
4. Progressi e criticità. Il rapporto Pendolaria riconosce i progressi realizzati, come miglioramenti infrastrutturali e un parziale rinnovo del parco treni, come sottolineato dalla presidente regionale di Legambiente nel comunicato stampa. Tuttavia, tali interventi, seppur positivi, non sono ancora sufficienti. Sarà nostro piacere, in futuro, evidenziare eventuali ulteriori miglioramenti, sia in termini di aumento dei passeggeri per il 2024, sia per quanto riguarda l’ammodernamento delle flotte.
5. Il contesto del Mezzogiorno. Il rapporto sottolinea che il trasporto ferroviario in Calabria, come nel resto del Sud Italia, necessita di investimenti urgenti e mirati. In particolare, molte linee ferroviarie restano sospese da anni: ad esempio, la tratta Gioia Tauro–Palmi–Cinquefrondi non è operativa da 13 anni, e tre delle quattro linee gestite da Ferrovie della Calabria sono completamente sospese, mentre una è parzialmente attiva. Questa situazione è stata inclusa nel rapporto per evidenziare la necessità di un rilancio della rete ferroviaria locale.
6. Collaborazione e obiettivi comuni. Rimaniamo disponibili a collaborare con l’associazione “Ferrovie in Calabria” per integrare ulteriori dati utili a migliorare l’analisi di Pendolaria, restituendo un quadro ancora più dettagliato e rappresentativo della realtà calabrese.
Confidiamo che la Calabria possa affrontare i cambiamenti epocali necessari per colmare il divario con altri territori, offrendo ai cittadini una mobilità sostenibile ed efficiente.
Legambiente sarà sempre pronta a raccontare e valorizzare i progressi realizzati, auspicando un futuro in cui il trasporto pubblico calabrese diventi un esempio virtuoso di sostenibilità e innovazione”.