
In occasione della celebrazione per la chiusura della stazione di Milano Porta Genova, il Direttore Generale della Fondazione FS Italiane, Luigi Cantamessa, ha illustrato a Il Giornale d’Italia le prospettive future per uno degli scali storici più iconici del capoluogo lombardo.
L'impressione è che si possa essere davanti non a un addio definitivo, ma a un arrivederci.
I progetti per l’area di Porta Genova sono ancora in fase di definizione e dovranno essere sviluppati congiuntamente al Comune di Milano, alla Regione Lombardia e al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Pur non rientrando direttamente nelle competenze operative della Fondazione FS, tali iniziative si inseriscono in un più ampio quadro di trasformazione degli scali ferroviari milanesi. L’idea di fondo è quella di consentire uno sviluppo urbanistico dell’area mantenendone l’identità ferroviaria, valorizzando la storia come base per i nuovi progetti.
Tra le ipotesi allo studio figura il mantenimento di un binario, concepito come elemento funzionale e simbolico, utilizzabile per mercati, mostre ed eventi. Questo consentirebbe, al tempo stesso, l’arrivo occasionale di treni storici, convogli a vapore o treni turistici più moderni. Una soluzione che permetterebbe di generare economia attraverso la modalità ferroviaria, non legata alla frenesia del pendolarismo, ma a un turismo lento, fatto di persone che scelgono di fermarsi e di vivere il luogo.

Porta Genova viene descritta come un unicum nel panorama ferroviario milanese: una stazione rimasta fedele a sé stessa, ancora priva di sovrastrutture in cemento, “bassa” e leggibile nelle sue linee originarie. Un fascino da preservare, che la Fondazione FS intende valorizzare attraverso una collaborazione istituzionale con Comune e Regione.
Parallelamente, viene evidenziato il crescente successo dei treni turistici promossi dalla Fondazione FS e da Treni Turistici Italiani. Tutti i nuovi servizi lanciati registrano il tutto esaurito in tempi rapidissimi: alcuni convogli vengono venduti in pochi minuti e le relazioni internazionali, come quelle verso Monaco di Baviera, risultano completamente piene. Un dato che testimonia una domanda forte e in continua crescita di viaggio su ferro, in particolare da parte delle nuove generazioni.
Si registra infatti un rinnovato interesse per un modo di viaggiare che recupera esperienze storiche: la cuccetta, il vagone letto, il compartimento, il vagone ristorante. La missione della Fondazione FS e dei treni turistici è quella di far conoscere e diffondere questa esperienza di viaggio, che restituisce centralità al tempo e alla relazione tra le persone a bordo.
Il mantenimento regolare di tali servizi resta però strettamente legato al sostegno delle istituzioni, trattandosi di attività che necessitano di finanziamenti pubblici. In quest’ottica viene avanzata una riflessione sul modello di mobilità da incentivare: investire sul treno turistico, sostenibile e a basso impatto ambientale, viene indicato come alternativa virtuosa rispetto al finanziamento di compagnie aeree low cost, ritenute più inquinanti. Un treno che, oltre a muovere persone, restituisce una risorsa oggi sempre più rara: il tempo per conoscersi e condividere il viaggio.