Il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), Nicola Zaccheo, ha annunciato la proroga della circolazione dei treni regionali sulla linea Direttissima Roma-Firenze fino a tutto il 2026, con una prosecuzione parziale nel 2027.
Si tratta di un tema che, durante l’estate, ha acceso il dibattito pubblico, con proteste da parte delle Regioni interessate e delle associazioni dei pendolari, preoccupate per la possibile esclusione dei treni regionali dalla rete ad alta velocità, considerata più efficiente rispetto a quella convenzionale.
Zaccheo ha spiegato che la deroga che consente la circolazione di treni sotto i 200 km/h sulla rete AV scadrà il 31 dicembre 2025, ma che, a causa dei ritardi nella consegna del nuovo materiale rotabile alle Regioni, è stato deciso di concedere una nuova proroga per tutto il 2026 e, in parte, anche nel 2027.
Ha però chiarito che dal 2028 sarà difficile immaginare ulteriori estensioni, sottolineando come sul tema ci sia stato un confronto costruttivo con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Pedaggi e sostegno al trasporto merci
Zaccheo ha poi affrontato le criticità emerse nel 2024, individuandone due principali.
La prima riguarda la questione dei pedaggi ferroviari: la proposta iniziale di Rfi era stata bocciata dall’Autorità, ma successivamente approvata dopo le modifiche richieste.
Parallelamente, è stato deciso di intervenire a favore del trasporto merci, oggi in forte difficoltà. Per i treni merci è stato introdotto un taglio del 30% sui pedaggi, una misura che Rfi, grazie al dialogo con Art, ha deciso di anticipare al 1° luglio scorso, invece che al 1° gennaio 2026 come inizialmente previsto.
Capacità della rete e cantieri AV
Il secondo tema critico riguarda la capacità della rete ferroviaria e la gestione delle tracce orarie. L’infrastruttura nazionale, soprattutto sulle tratte ad alta velocità, è infatti sottoposta a forti pressioni a causa dei numerosi cantieri in corso e di altri fattori che ne limitano la fluidità.
Zaccheo ha ricordato che, dopo una delibera ordinatoria nei confronti di Rfi, la situazione si è progressivamente stabilizzata grazie all’accoglimento delle prescrizioni dell’Autorità, evidenziando un cambio di passo positivo rispetto al passato.
Nuovi operatori e investimenti privati
All’orizzonte si prospetta l’arrivo di nuovi operatori esteri, in particolare francesi, nel mercato dell’alta velocità italiana. Zaccheo ha ribadito che l’Autorità garantirà un accesso equo e non discriminatorio alla rete, specificando che tutte le imprese ferroviarie saranno trattate alle stesse condizioni e senza scorciatoie o favoritismi, nel rispetto della capacità disponibile.
Infine, il presidente di Art si è detto favorevole alla partecipazione di capitali privati negli investimenti per la rete AV. L’apporto di risorse esterne, a fronte di una giusta remunerazione, permetterebbe di ridurre il peso sugli investimenti pubblici.
Sono già in corso interlocuzioni con il gruppo FS, e l’Autorità avrà un ruolo centrale nel garantire che il processo tuteli gli interessi di tutti i soggetti coinvolti, in particolare quelli degli utenti finali.