"Ridateci il treno: Avellino non può continuare a restare isolata".
È il grido lanciato da numerose associazioni del territorio che, attraverso una petizione, reclamano la riapertura della linea ferroviaria che collega il capoluogo irpino a Benevento e Salerno, attualmente sospesa da oltre un decennio.
Dal 2012, infatti, la stazione di Avellino è praticamente isolata, con collegamenti ferroviari ridotti al minimo e un’infrastruttura sempre più abbandonata.
Un paradosso, considerando che i lavori di elettrificazione della tratta Avellino–Benevento, estesi anche al tratto da Salerno, avrebbero dovuto concludersi entro il 2021.
Un investimento da 230 milioni di euro che, secondo quanto denunciato dalle stesse associazioni, non sarebbe mai realmente partito.
Alla Regione Campania e a Rete Ferroviaria Italiana viene ora chiesto un doppio impegno: riaprire nell’immediato la tratta con convogli diesel o ibridi e, parallelamente, avviare finalmente i lavori di elettrificazione con tempistiche certe e fondi garantiti.
Il ripristino del servizio ferroviario non è solo una questione di mobilità, ma un’esigenza concreta per migliaia di cittadini.
Ogni giorno oltre 5.000 studenti irpini si spostano verso l’Università di Salerno a Fisciano, mentre il 28% degli iscritti all’Università del Sannio proviene proprio dalla provincia di Avellino.
Collegare il capoluogo irpino con i nodi dell’Alta Velocità di Napoli e Afragola non è più rimandabile.
In gioco non c’è solo il diritto alla mobilità, ma lo sviluppo futuro di un’intera area interna, che rischia di restare tagliata fuori dai grandi flussi di trasporto e dalle opportunità che ne derivano.