Sembra ormai certo che gli 11 treni pagati in anticipo dalla Regione Lazio, al costo di 56 milioni di euro, e garantiti da fideiussioni risultate false, non arriveranno mai.
Nonostante le carte siano state inviate in Procura, la situazione è ferma dopo due anni di ritardi.
Una pessima notizia per i pendolari delle linee Roma-Viterbo e Roma-Lido
I 38 treni acquistati dalla Regione Lazio durante la presidenza Zingaretti, con una gara del valore di 529 milioni di euro nel gennaio 2022, sono bloccati.
Undici di questi sono stati già pagati con un anticipo di 56 milioni, ma la consegna sembra un miraggio.
Dopo due anni e mezzo di Giunta Rocca, si è scoperto che le fideiussioni presentate dalla società Titagarh Firema – controllata dal colosso indiano Titagarh Rail Systems Ltd e partecipata da Invitalia – sarebbero "fantasma".
Nessuno dei convogli previsti per il 2023 è stato consegnato, e il 2024 sembra destinato a seguire la stessa sorte.
Nel migliore dei casi, i primi treni potrebbero arrivare nel 2025, ma lo scenario è tutt'altro che promettente.
Un pasticcio di proporzioni enormi
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha inviato a novembre il dossier sulla vicenda in Procura, ipotizzando non solo un danno erariale e la mancata consegna dei treni, ma anche una possibile truffa.
Le fideiussioni rilasciate da soggetti incaricati da Firema sono state smentite, risultando prive di valore legale.
Questo ha aperto la strada a indagini su un contratto che appare sempre più insostenibile.
Anche negli uffici del Dipartimento regionale dei Trasporti, guidati dall’assessore Fabrizio Ghera, la situazione è critica.
Dopo oltre due anni di amministrazione di centrodestra, si sta cercando di districare una matassa che include ritardi, fondi pubblici bloccati e una fornitura ormai compromessa.
Pendolari lasciati all’oscuro
Nonostante l’anticipazione pubblicata da La Verità il 17 novembre, la Regione ha evitato di informare i pendolari della Roma-Viterbo e della Roma-Lido che i treni promessi non arriveranno.
Cotral, responsabile del servizio, ha appreso dai giornali che dovrà continuare a operare con i mezzi attuali, senza i treni che avrebbero dovuto migliorare frequenza e affidabilità.
La mossa del PD
A sorpresa, il Partito Democratico ha preso posizione sulla questione. Massimiliano Valeriani, presidente della Commissione Trasparenza, ha convocato una seduta per il 26 novembre per indagare sull’intera vicenda.
"La commissione farà luce sulla fornitura dei treni acquistati dalla Regione Lazio nel 2022 per le linee Roma-Lido e Roma-Viterbo, ancora non consegnati.
Sarà l’occasione per approfondire come sia stato possibile accettare fideiussioni non valide e verificare quali passi siano stati fatti per ridurre i ritardi," ha dichiarato Valeriani.
Inoltre, il PD punta a coinvolgere Invitalia, controllata al 100% dal Ministero dell’Economia, che detiene il 30% di Firema e ne esprime il presidente.
La Commissione Trasparenza valuterà anche il ruolo di questa partecipazione pubblica e le eventuali responsabilità nei ritardi.