Lunedì 24 novembre è partito da Alessandria un invio di materiale rotabile diretto a Savona e poi inoltrato verso San Giuseppe di Cairo, scalo che da tempo è utilizzato come punto di raccolta per mezzi destinati a dismissione, bonifica o valutazione tecnica.

Alla trazione era presente la E.402B.162, una delle non molte unità ancora in livrea Frecciabianca 2.0, cromia ormai residuale ma ancora visibile su alcuni rotabili.

La composizione del convoglio era la seguente:

60 83 99-71 011-0,
60 83 99-71 005-2,
61 83 29-90 789-2,
40 83 95-11 010-4,
61 83 28-90 040-1,
61 83 29-90 128-1,
61 83 80-90 028-1
61 83 80-90 001-8.

All’interno della sequenza spiccano subito due elementi.

Il primo è il carro soccorso 40 83 95-11 010-4, facilmente riconoscibile grazie alla livrea blu/gialla, con ultima residenza indicata presso l'OMR Bari.

Il secondo elemento degno di attenzione è la presenza delle due UIC-X Scudo con marcature 60 83 99-71 011-0 e 60 83 99-71 005-2, entrambe nella livrea Rosso Fegato / Grigio Beige, oggi molto rara.

Nonostante la loro età e la marginalità operativa, secondo alcuni rumors non sarebbero destinate alla demolizione: per entrambe sarebbe prevista la bonifica dell’amianto, preludio a un possibile recupero. Si tratta di un’ipotesi interessante per gli appassionati, anche se al momento priva di conferme ufficiali.

Il resto delle vetture appartiene al parco Intercity di Trenitalia, con materiali provenienti da periodi e livree diverse: due carrozze pilota UIC-Z di prima fornitura in livrea Frecciabianca, una vettura in livrea ESCI, e due unità nel più datato schema Intercity Giorno grigio chiaro con fascia rossa, nella versione senza banda grigia ai finestrini.

Una composizione che riflette bene la fase di transizione del materiale a carrozze per i servizi IC, oggi oggetto di un profondo ricambio destinato a completarsi col passaggio al materiale a composizione bloccata.

L’invio del 24 novembre va quindi a inserirsi nel più ampio processo di progressiva uscita di scena del materiale tradizionale FS: carri tecnici che terminano la propria funzione, carrozze "storiche" ormai non più conformi agli standard, e residui di livree e serie che hanno segnato decenni di lunga percorrenza.

Allo stesso tempo, casi come quello delle due UIC-X Scudo dimostrano che alcune unità possono ancora essere oggetto di valutazioni conservative, pur in un contesto in cui la maggior parte del materiale prende la strada della dismissione. Un ulteriore, significativo tassello del ricambio generazionale oggi in corso nel panorama ferroviario italiano.