Una giornata da incubo per la circolazione ferroviaria lungo la dorsale Tirrenica. 

Un investimento mortale avvenuto tra Maratea e Praia a Mare ha mandato in tilt il traffico dei treni per ore, con pesanti ripercussioni fino a Roma Termini, Milano Centrale, Venezia Santa Lucia e Torino Porta Nuova.

La linea è rimasta bloccata per gran parte della mattinata per consentire i rilievi dell’Autorità Giudiziaria, dopo l’investimento di una persona.

Solo dalle 15.15 la circolazione è gradualmente ripresa, ma con forti rallentamenti e ritardi a catena su tutto il sistema.

Nel frattempo, numerosi convogli ad alta velocità hanno accumulato ritardi record: cinque Frecciarossa e due Frecciargento hanno superato le cinque ore di ritardo, con il Reggio Calabria–Venezia delle 11.35 che ha toccato il picco dei 360 minuti, sei ore esatte.

Disagi analoghi per due treni diretti a Torino Porta Nuova — un Frecciarossa e l’Italo 8134 — rimasti bloccati a lungo lungo la linea.

Il Frecciargento 8333 partito da Roma Termini alle 7.30 per Reggio Calabria è stato cancellato tra Sapri e la destinazione finale, mentre l’8868, previsto in partenza da Reggio alle 15.29 per la Capitale, ha potuto iniziare la corsa solo da Sapri.

Pesanti conseguenze anche per i treni Intercity: tre convogli hanno subito cancellazioni parziali, e l’Intercity 553 Roma Termini–Reggio Calabria delle 12.26 è stato soppresso.

Particolarmente drammatica la situazione per l’Intercity Notte 1963 partito da Milano Centrale alle 20.10 di mercoledì e diretto a Siracusa, rimasto bloccato per ore lungo la linea e arrivato a superare le 19 ore di viaggio.

Una giornata segnata da attese interminabili, convogli fermi in linea e stazioni congestionate: la Tirrenica ha vissuto uno dei suoi giovedì più difficili dell’anno.