Ieri si è tenuta una nuova udienza al tribunale di Lodi del processo per il deragliamento del Frecciarossa avvenuto a Livraga il 6 febbraio 2020.

Tra gli imputati ci sono un dirigente di RFI e quattro tra manager, tecnici e operai di Alstom Ferroviaria, accusati di disastro ferroviario colposo e duplice omicidio colposo.

Durante l’udienza sono stati ascoltati quattro nuovi testimoni: due portati dalla difesa di RFI e due da Alstom.

I primi due, ingegneri, di cui uno a capo della gestione sicurezza di RFI, hanno illustrato il sistema di gestione della sicurezza della loro azienda, descrivendo le varie funzioni e sottolineando che i dipendenti della società non possedevano competenze specifiche in materia di sicurezza.

Un aspetto che è emerso nuovamente, riguarda una richiesta dell'agenzia di sicurezza ferroviaria (ANSFISA) del 2017 a RFI per un miglioramento delle prove di concordanza.

Queste prove di sicurezza vengono eseguite dopo l'installazione di un deviatoio, componente che fu installato poche ore prima del disastro di Livraga.

Il deviatoio, difettoso a causa di un inversione di fili, causò il deragliamento, senza che le prove di concordanza individuassero il problema.

La prossima udienza si terrà il 1° aprile e, prima della sua conclusione, dovranno essere ascoltati ancora 20 testimoni e 7 consulenti.