Come abbiamo anticipato alcuni giorni fa dal 25 agosto il collegamento ferroviario diretto Torino–Genova–Roma cambierà brand.
Al posto del Frecciabianca circolerà un Frecciarossa.
Trenitalia presenta l’operazione come un passo verso convogli più moderni - gli ETR 600 al posto degli ETR 460/485, ma i tempi di percorrenza resteranno invariati: oltre sette ore di viaggio, senza l’impiego di tratte ad alta velocità.
Secondo le consigliere regionali del Partito Democratico Gianna Pentenero e Nadia Conticelli, la novità principale non è tecnica, bensì tariffaria: “I biglietti aumenteranno fino al 30%, con tariffe che in classe Business arriveranno a 132 euro.
Si fa passare per miglioramento un semplice cambio di marchio: i treni saranno nuovi, ma il servizio resta identico. È una presa in giro per i piemontesi”.
Le esponenti PD segnalano inoltre che la Carta Tutto Treno – finora utilizzabile sul Frecciabianca – non sarà più valida, e che entreranno in vigore nuove condizioni per i pendolari, “penalizzando proprio chi utilizza il treno per lavorare, studiare e vivere il territorio”.
Pentenero e Conticelli puntano il dito anche contro l’Assessore regionale ai Trasporti, che avrebbe accolto “con favore” il cambiamento, pur dichiarando che la questione non rientra nelle competenze dirette della Regione: “Quando si tratta di difendere i diritti dei cittadini, la competenza non può essere un alibi. La Regione deve farsi sentire e pretendere tariffe eque e servizi proporzionati al costo”.
Il Gruppo PD annuncia che presenterà un’interrogazione in Consiglio regionale per definire la posizione della Giunta e chiedere un’azione presso Trenitalia e il Ministero dei Trasporti: “Il trasporto ferroviario deve essere accessibile, efficiente e giusto, non un lusso per pochi”.