Per la giunta regionale siciliana è una risposta concreta a un problema storico. Per l’opposizione, invece, rappresenta una via crucis che non affronta davvero la questione dei collegamenti durante le festività. Dagospia lo ha definito senza mezzi termini "il carro bestiame che da Torino vi riporta a casa per natale". Ma cos’è davvero il "Sicilia Express"?

La domanda è legittima e, dopo l’annuncio dei giorni scorsi, se la pongono in molti.

A uno sguardo superficiale si tratta di un collegamento che presenta alcune criticità significative.

I tempi di percorrenza sono infatti molto lunghi, le fermate numerose – alcune delle quali poco comprensibili, come Roma Tiburtina e Salerno in piena notte, ammesso siano destinate al servizio viaggiatori – e il servizio è limitato a due sole corse: una in discesa il 21 dicembre e una in risalita il 5 gennaio.

Un'offerta piuttosto esigua, insomma, per risolvere il problema di chi deve raggiungere la Sicilia per le festività e poi tornare al Nord.

Ma è qui che emerge un possibile errore di interpretazione.

Questo treno, infatti, nasce – secondo quanto riportato dai canali ufficiali del Gruppo FS – con "l’obiettivo di offrire un nuovo modo di viaggiare, che coniuga turismo lento, sostenibile e di qualità con la bellezza del viaggio in treno".

In altre parole, non è pensato esplicitamente per chi vive al Nord e deve tornare a casa al Sud.

Che poi venga utilizzato anche per questo scopo è pleonastico, ma non è il suo obiettivo principale. Forse, però, sarebbe stato necessario chiarirlo meglio fin dall’inizio evitando equivoci imbarazzanti.

In questo, una parte di responsabilità va data alla Regione Siciliana che lo ha presentato dicendo di aver sostenuto questa iniziativa "per offrire un mezzo alternativo ed economicamente accessibile in un periodo in cui l'aumento della domanda fa lievitare i prezzi del trasporto".

Si tratta, è palese, di una possibilità in più, un'opzione per chi non ha trovato altre soluzioni, ma non di un treno nato per far fronte all'aumento di viaggiatori come sembrerebbe suggerito.

In quest’ottica, il "Sicilia Express" è comunque un'iniziativa positiva, utile anche per chi vuole tornare a casa per le feste.

Ma chiamiamolo con il suo vero nome: un treno turistico, come del resto era evidente, vista la compagnia che lo gestisce.

La soluzione a un problema cronico non può certo venire da questo collegamento, e sarebbe assurdo anche solo pensarlo.

I siciliani meritano di più: meritano un treno turistico che incentivi il turismo, ma anche collegamenti stabili e strutturali non solo ferroviari.

In conclusione, ben venga il "Sicilia Express", ben venga il pensarlo anche come alternativa per chi deve tornare a casa, ma chi di dovere si occupi seriamente di risolvere il problema, senza illudersi che un'iniziativa del genere possa essere anche vagamente sufficiente.