La Zona logistica semplificata (Zls) dell’Emilia-Romagna è stata approvata oggi con la firma del decreto di istituzione da parte della Presidente del Consiglio dei ministri.
La stessa firma è giunta dopo l'istruttoria avviata più di due anni fa dal Ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, in collegamento con la Regione.
Il progetto speciale e unitario per la movimentazione delle merci è stato messo a punto dalla Regione stessa dopo un lavoro di condivisione con i territori e metterà in relazione infrastrutture viarie e ferroviarie e le aree produttive commerciali della regione.
Territori e nodi logistici coinvolti
La Zls dell’Emilia-Romagna coinvolge 11 nodi intermodali da Ravenna a Piacenza, 25 aree produttive, 9 province (Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini) e 28 Comuni (Argenta, Bagnacavallo, Bentivoglio, Bondeno, Casalgrande, Cesena, Codigoro, Concordia sulla Secchia, Conselice, Cotignola, Faenza, Ferrara, Fontevivo, Forlì, Forlimpopoli, Guastalla, Imola, Lugo, Mirandola, Misano Adriatico, Modena, Ostellato, Piacenza, Ravenna, Reggiolo, Rimini, Rubiera, San Giorgio di Piano).
Come previsto dalle normative nazionali per l’istituzione delle zone economiche speciali, la Zls avrà un’estensione di circa 4.500 ettari e unirà il porto di Ravenna, il centro del sistema, con i nodi intermodali regionali e le aree produttive commerciali identificate secondo criteri di collegamento economico-funzionale con il contesto portuale.
È inoltre previsto l’istituzione di un Comitato di indirizzo con funzioni di supporto per promozione, investimenti, monitoraggio e collegamento con le strutture regionali.
I benefici per le imprese
Le imprese che fanno parte della Zls, quelle già presenti o le nuove, beneficeranno di una serie di facilitazioni - nazionali e regionali - come semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali, con ricadute positive per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e l’occupazione.
Le agevolazioni previste nel “pacchetto localizzativo” saranno condizionate allo sviluppo o l’attivazione delle relazioni con il sistema portuale di Ravenna.