
Volti sorridenti, abiti storici, nuvole di vapore e una sottile nota di nostalgia hanno fatto da cornice alla mattinata di sabato 13 dicembre, quando un treno ha attraversato per l’ultima volta i binari della stazione di Milano Porta Genova, ormai chiusa in via definitiva al servizio ferroviario commerciale.
Il congedo è stato affidato al passaggio di un treno storico, protagonista di un evento promosso dalla Fondazione FS insieme a Treni Turistici Italiani, con il sostegno dell’assessorato ai Trasporti di Regione Lombardia.
Numerosi cittadini milanesi e non, hanno preso parte alla manifestazione, trasformando l’addio in una festa partecipata e sentita, capace di segnare simbolicamente una tappa importante nella storia della mobilità cittadina.
La passerella della stazione si è riempita di curiosi e appassionati, in attesa dell’arrivo del treno storico e dei figuranti in costume, pronti a immortalare il convoglio che ha sancito la conclusione di 155 anni di attività dello scalo.
Il treno, composto da carrozze d'epoca, era trainato dalla coppia composta dalla 640.121 e dalla 625.017 in testa con la E.636.161 in coda.

Partito da Milano Centrale, ha raggiunto Porta Genova in circa un’ora, e qui i visitatori hanno potuto accedere a una mostra documentaria curata dal Servizio Archivi della Fondazione FS.
Dopo la sosta, il treno ha ripreso la marcia in direzione Mortara, effettuando fermate a Vigevano e Abbiategrasso prima di raggiungere il capolinea. Un percorso familiare, ripetuto per decenni dai pendolari della Lomellina e dell’Ovest milanese diretti verso il capoluogo lombardo.
Il rientro verso Milano è stato effettuato nel pomeriggio, con partenza da Mortara e arrivo a Milano Centrale alle 16.40. Durante il viaggio, i passeggeri hanno potuto contare sull’assistenza dei volontari dell’associazione Ferrovie Turistiche Italiane.
Lo scalo
Aperta nel 1870, la stazione di Milano Porta Genova rappresenta una delle più antiche infrastrutture ferroviarie urbane ancora esistenti.
Per oltre centocinquant’anni ha garantito il collegamento tra Milano, la Lomellina e il Pavese, svolgendo un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e produttivo del territorio, dall’età post-unitaria fino ai giorni nostri.
Inserita nel contesto dei Navigli, la stazione ha superato la funzione di semplice nodo ferroviario, diventando nel tempo un luogo di incontro e di scambio, contribuendo in maniera significativa alla vitalità sociale e culturale di uno dei quartieri più dinamici della città.


Eppure, al di là della suggestione del vapore e dell’emozione dell’ultimo viaggio, l’addio a Porta Genova porta con sé una malinconia più profonda.
I tempi davvero felici per questa stazione si erano conclusi già da anni.
Non occorre spingersi troppo indietro nella memoria: quando sui binari facevano ancora bella mostra di sé le E.424 in livrea originale o le E.646 in servizio navetta, con al seguito carrozze in rosso fegato o nella caratteristica livrea MD, quell’atmosfera ferroviaria autentica era al capolinea.
Negli ultimi anni, al naturale ricambio del materiale rotabile si era aggiunta una presenza sempre più anonima di convogli moderni, poco capaci di raccontare una storia o di trasmettere emozioni.
Ma soprattutto era stato il progressivo degrado dello scalo a segnare il distacco definitivo dal suo passato: sporcizia diffusa, graffiti invasivi e un generale stato di abbandono avevano trasformato Porta Genova nell’ombra della stazione che era stata.
Una chiusura che, proprio per questo lento e doloroso declino, assume oggi contorni ancora più amari: non solo la fine di un servizio, ma l’epilogo silenzioso di un luogo che aveva già perso da tempo la propria dignità ferroviaria.

Foto di Ezio Cairoli e Rinaldo Portalupi