Unire le capitali europee - e non solo - con treni che sfrecciano a 250-350 km/h. Da Madrid a Milano, con scali in Francia. Da Atene a Istanbul o direttamente a Vienna, in appena quattro ore. 

Oltre 49.400 km di rete ferroviaria ad alta velocità per connettere l’intero continente, città dopo città, in un sistema integrato e sostenibile.

È questa la visione della Comunità delle imprese ferroviarie e infrastrutturali europee (CER), che ha presentato il suo ambizioso progetto in occasione dell’ottava Conferenza ITC2025 ad Atene.

Ora si attende il via libera ufficiale da parte della Commissione europea, previsto – secondo fonti interne – per il 21 ottobre, data in cui potrebbe essere svelato il Masterplan per l’Alta Velocità Europea.

“Vogliamo che tutte le capitali dell’UE siano collegate dall’alta velocità, comprese le grandi città e i centri urbani sopra i 250.000 abitanti, come Salonicco”, ha dichiarato ad Euronews il direttore esecutivo del CER, Alberto Mazzola.

Secondo Mazzola, l’obiettivo è chiaro: trasformare la ferrovia nella colonna vertebrale della mobilità europea. Il potenziale? Enorme. “Un turista che oggi percorre 300 km in 6 ore, domani potrà coprire 1.500 km nello stesso tempo. È un cambio di paradigma. La Cina lo ha fatto. Spagna, Francia, Italia sono già avanti. Ora tocca all’Europa intera”.

Grecia fanalino di coda

L’intervento di Mazzola non risparmia critiche, soprattutto verso i Paesi che faticano a stare al passo. È il caso della Grecia, duramente colpita da eventi tragici come l’incidente di Tempi e da disastri naturali che hanno compromesso la rete.

“La Grecia ha bisogno di essere collegata. Se resta fuori, rischia di guardare gli altri correre e capirlo troppo tardi”, avverte Mazzola.

Una rete ancora inadeguata

Lo scenario attuale, però, è tutt’altro che ideale. L’Europa oggi ha meno infrastrutture ferroviarie rispetto al secondo dopoguerra: una riduzione media del 15-20% per Paese, a fronte di una crescita dell’80% delle vie d’acqua.

“Abbiamo 200.000 km di rete ferroviaria, ma il 5-10% è già saturo. Se vuoi far partire un treno, devi toglierne un altro. Così non si va lontano”, ha dichiarato Mazzola.

Il piano: 546 miliardi e 20 anni

Il progetto ha un orizzonte temporale di 20 anni e un costo stimato di 546 miliardi di euro, secondo uno studio europeo. Ma i fondi, secondo il CER, ci sono: tra budget europei, piani nazionali e persino fondi per la difesa.

“La guerra in Ucraina ci ha mostrato quanto la ferrovia sia cruciale. Lì è chiamata ‘il secondo esercito’. Abbiamo trasportato 6 milioni di ucraini in treno, aiutandoli a fuggire e poi a tornare. Le ferrovie non sono solo infrastrutture civili: sono strategiche.”

Una nuova era sui binari

Se approvato, il piano rappresenterebbe una svolta epocale per il trasporto europeo, con l’alta velocità come soluzione concreta per ridurre l’impatto ambientale, aumentare la coesione territoriale e modernizzare la mobilità continentale.

Fonte it.euronews.com