La stazione marittima di Ancona, chiusa nel 2015 per il rischio di interferenze tra i treni e il traffico del porto, potrebbe finalmente tornare operativa.
Questo importante progetto, che punta a trasformare la linea in una metropolitana di superficie per ridurre il traffico cittadino, ha ricevuto un’accelerazione significativa.
Martedì mattina è arrivata in Regione una lettera firmata da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), che supporta la riapertura della stazione.
Si tratta di un tema cruciale per il sindaco Daniele Silvetti, che lo ha sempre considerato un punto chiave del suo mandato.
Nemmeno 24 ore dopo la ricezione della lettera, l’assessore regionale Francesco Baldelli si è recato a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per fare un passo avanti decisivo.
«Ho subito richiesto l’attivazione di un tavolo tecnico per definire le procedure necessarie e rendere operativa la linea ferroviaria», ha dichiarato con orgoglio Baldelli.
Una rete strategica per la città
Il progetto punta a creare un collegamento strategico tra le principali infrastrutture del territorio: dall’aeroporto Raffaello Sanzio al centro di Ancona, passando per Falconara, Collemarino, Torrette e la stazione centrale.
Secondo il sindaco Silvetti, questa soluzione consentirebbe ai cittadini di lasciare l’auto a casa e accedere al capoluogo in modo più sostenibile, riducendo l’inquinamento.
«Il ripristino prevede l’utilizzo di due degli otto binari originari della stazione, l’utilizzo di un treno Rock e la riattivazione della linea aerea di alimentazione», spiega Silvetti.
«Non si tratta di un’opera faraonica, e sono certo che riusciremo a completarla entro la fine del mio mandato».
Tuttavia, l’assessore Baldelli frena gli entusiasmi: «I tempi e i costi dell’intervento, che saranno a carico di RFI, saranno definiti nel progetto».
Il piano in cantiere
La lettera di RFI rappresenta un primo passo concreto: «Condividendo le finalità dell’intervento richiesto, RFI conferma la disponibilità a includere lo studio del progetto, che tenga conto sia della viabilità portuale sia del traffico ferroviario, nella pianificazione degli investimenti concordata con il Ministero».
Per quanto riguarda il nodo critico del passaggio a livello di via Marconi, Silvetti rassicura: «L’impatto sarà limitato, poiché il traffico in uscita dal porto è già stato deviato su via Mattei. Saranno comunque i tecnici a individuare le soluzioni migliori».
Nella lettera, RFI invita a presentare proposte al tavolo tecnico per migliorare ed efficientare l’infrastruttura. E Baldelli non ha perso tempo: già ieri mattina era al ministero per trasformare questa visione in realtà.