Il Gruppo Ferrovie dello Stato ha presentato ieri un esposto alla Digos, che sarà trasmesso alla Procura di Roma per fare chiarezza su una serie di eventi ritenuti sospetti.

La società ha evidenziato «circostanze altamente anomale» legate ai recenti guasti ferroviari, sottolineando che «gli orari critici in cui si sono verificati, il tipo di malfunzionamenti e la loro frequenza sollevano interrogativi».

Uno degli episodi più emblematici risale al 2 ottobre 2024, quando il famoso chiodo piantato da un operaio di una ditta esterna durante lavori di manutenzione ha danneggiato una canalina elettrica, causando il blocco totale dei treni a livello nazionale e paralizzando la stazione di Roma Termini. Problema acuito dall'affare "SIM" svelato da Open.

Guasti a ripetizione nel nuovo anno

Il 2025 non ha tuttavia portato miglioramenti, anzi: negli ultimi giorni si è assistito a una serie di problemi tecnici che sembrano andare oltre la casualità.

L’esposto di FS ricostruisce dettagliatamente i guasti principali e le loro conseguenze:

11 gennaio: Il Frecciarossa 9515 si blocca alle 7:11 tra Milano Centrale e Milano Lambrate a causa della disalimentazione della linea elettrica, con linea aerea e pantografo danneggiati. Poco dopo, alle 7:49, anche l’Italo 8973, partito sempre da Milano, subisce un danno al pantografo. L’intervento tecnico non evita pesanti ripercussioni: 187 treni registrano cancellazioni e ritardi tra 30 e 200 minuti.

13 gennaio: Alle 7:05 si verifica un guasto al deviatoio di Gricignano, sulla linea Roma-Napoli. La soluzione parziale arriva alle 9:08, ma il ripristino definitivo avviene solo durante la notte. Risultato: ritardi fino a 90 minuti per 15 Frecce e 10 Italo.

14 gennaio (mattina): Tra Valdarno Sud e Arezzo Nord, sulla direttissima Firenze-Roma, si rompe una rotaia. L’intervento di emergenza consente di riprendere il traffico alle 10:37, ma i disagi colpiscono sia l’alta velocità sia i treni regionali.

14 gennaio (sera): Un nuovo problema interessa la linea elettrica di Roma Termini tra le 18:10 e le 18:57. La causa è un guasto alla cabina CEI di Porta Maggiore, che paralizza tutte le linee ferroviarie e provoca ritardi fino a 160 minuti.

15 gennaio: Il deposito MAV (Manutenzione Alta Velocità) di Roma subisce una doppia interruzione elettrica, risolta inizialmente in due ore, ma che si ripresenta poco dopo, alimentando ulteriori sospetti.

L’ipotesi del sabotaggio

Nel documento, FS evidenzia che, sebbene gli episodi possano sembrare dovuti a disfunzioni tecniche, «non si può escludere l’ipotesi che siano legati ad attività interne o esterne mirate a destabilizzare il Gruppo FS e il suo management, con ripercussioni istituzionali e governative».

L'intervento del ministro Salvini

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in serata, ha commentato la vicenda: «Sabotaggi? Danni volontari? Ritardi orchestrati? Mi auguro risposte chiare e rapide, perché sarebbe gravissimo utilizzare questi episodi per scopi politici, a scapito di lavoratori e pendolari. Seguo la situazione con la massima attenzione e sono pronto a riferire in Parlamento».