Sono 3.400 le firme raccolte in un anno dal comitato pendolari Comis per chiedere la riattivazione della linea ferroviaria Cuneo–Mondovì. Un numero simbolico ma significativo, che fotografa il desiderio di un territorio di tornare a muoversi su rotaia.

A tirare le fila dell’iniziativa è Claudio Menegon, coordinatore del comitato, che invita a chiudere la raccolta e portare la petizione direttamente in Regione: «Sono firme che chiedono la riapertura della tratta tra il capoluogo e Mondovì, necessaria non solo per ricucire due città, ma per restituire un tassello fondamentale alla rete ferroviaria, potenziando il trasporto passeggeri e merci e alleggerendo il traffico stradale, con evidenti benefici anche ambientali».

Una linea sospesa, riattivata, poi di nuovo chiusa

Lunga 33 chilometri, la Cuneo–Mondovì è una linea dalla storia tormentata. Interrotta nel 1996 dopo il crollo del ponte sul Gesso causato dall’alluvione, venne riattivata nel 2003 per il traffico merci e nel 2006 per quello passeggeri. Dal 2012, però, il servizio è stato nuovamente soppresso, lasciando un vuoto infrastrutturale che i pendolari non hanno mai smesso di denunciare.

Il Comis non è nuovo a iniziative del genere. In parallelo, il comitato dei pendolari cuneesi ha promosso una seconda raccolta firme, dedicata al miglioramento del servizio ferroviario regionale, messo in difficoltà negli ultimi anni da ritardi e disservizi.

«Ad oggi – spiega Menegon – abbiamo raccolto 7.159 firme online e 30 cartacee, per un totale di 7.189. Non abbiamo raggiunto l’obiettivo iniziale, ma è evidente la richiesta di potenziare il servizio ferroviario».

Le petizioni restano aperte: “La battaglia continua”

Il Comis fa sapere che entrambe le petizioni resteranno aperte ancora per alcuni giorni. «Continueremo la nostra battaglia – assicura Menegon – portando segnalazioni, rimostranze e proposte alle amministrazioni e agli enti competenti».

Arenaways ridisegna la mappa locale

Intanto, un segnale positivo arriva dal settore privato. Con il debutto di Arenaways sulla Cuneo–Saluzzo–Savigliano, attiva da gennaio, il territorio ha visto tornare un vettore alternativo.

E nei prossimi due anni la stessa compagnia punta a riaprire anche la Ceva–Ormea, inserita nel nuovo contratto decennale di servizio.

La linea, però, necessita di interventi di ristrutturazione a carico di RFI: investimenti che sono stati sollecitati dai sindaci della val Tanaro e dal consigliere regionale Mauro Calderoni (Pd).

Il quadro che emerge è quello di un territorio che chiede, con sempre più forza, un trasporto ferroviario moderno, affidabile e capillare. E a giudicare dai numeri delle petizioni, il treno della partecipazione è già in corsa.