Niente sedili, tavolini, poltrone o carrozze per il trasporto dei passeggeri, ma al loro posto ci sono veri e propri laboratori mobili di analisi delle infrastrutture ferroviarie.

È il treno diagnostico Diamante 2.0 (Diagnostica, Manutenzione Tecnologica), otto carrozze al cui interno viaggiano sistemi raffinatissimi e ingegneristicamente avanzati per il monitoraggio digitale della rete ferroviaria nelle sue varie parti.

I treni diagnostici della flotta di RFI, società del Gruppo FS, rappresentano una vera e propria eccellenza mondiale e consentono di acquisire ed elaborare informazioni utili per la valutazione dello stato di salute dell’infrastruttura ferroviaria: Armamento - Energia - Segnalamento - Telecomunicazioni.

Cosa c’è dentro Diamante 2.0? 

Il treno diagnostico è costituito da otto carrozze e due locomotive E.404.

A bordo trovano spazio i laboratori che a 300 km/h sviluppano preziose informazioni riferite allo stato dell’infrastruttura.

Dati che sono trasmessi live per essere studiati e analizzati, anche grazie ai 200 sensori posizionati sull’imperiale, nel sottocassa e sui carrelli vicino alle ruote. Sono loro che riescono a monitorare più di 500 parametri e 250 difetti o segnalazioni.

Diamante 2.0, inoltre, è dotato di sistemi in grado di monitorare la qualità del servizio di connettività LTE/5G offerto ai viaggiatori delle Frecce e degli altri treni ad Alta Velocità.

Gli obiettivi di Diamante 2.0 

La video sorveglianza e l’utilizzo della sensoristica avanzata di Diamante 2.0 permette di valutare in maniera più profonda lo stato dell’infrastruttura nelle varie componenti, anche grazie alle tecniche di confronto delle immagini e agli algoritmi di analisi delle stesse.

In particolare, i laboratori del treno diagnostico di RFI permettono di individuare componenti non conformi, programmando perciò gli interventi manutentivi, offrendo informazioni sulle cause del degrado delle parti infrastrutturali, consentendo una precisa localizzazione geografica di immagini e misurazioni e agevolando l’individuazione di modelli di correlazione tra parametri ed immagini.

Tutto questo garantisce un notevole impulso della diagnostica predittiva delle reti ferroviarie, mediante integrazione di misure dei diversi sistemi diagnostici e l’implementazione di logiche di machine learning. Il sistema Treno misura ed elabora le informazioni, infatti, sulla base di algoritmi matematici, proponendo le varie azioni manutentive.

Tra i principali obiettivi, perciò, figurano quelli della riduzione dei guasti con effetto sulla regolarità del servizio e dei costi di esercizio; una più puntuale ed efficiente pianificazione delle risorse manutentive ed una riduzione dei costi programmati di esercizio per la sorveglianza delle linee. 

La flotta dei treni diagnostici di RFI

Attualmente la società del Gruppo FS presenta nella sua flotta 1 treno diagnostico AV, 4 treni diagnostici per il servizio nazionale delle linee tradizionali, 15 rotabili per il servizio territoriale.

Prossimanamente si prevede l’ingresso di 2 nuovi treni diagnostici AV, 5 nuovi treni diagnostici per il servizio nazionale e 15 convogli diagnostici per il servizio territoriale.

Le parole di Donnarumma, AD e DG di FS

"Un vero e proprio Diamante! 

Mi riferisco al fiore all’occhiello della flotta diagnostica di RFI: Diamante 2.0. Un treno unico, con cui ho viaggiato da Roma a Milano Centrale insieme ai colleghi del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. 

Questo treno è in grado di monitorare oltre 500 parametri dell’infrastruttura grazie a più di 200 sensori e sistemi avanzati di video-ispezione, interazione ruota-rotaia e pantografo-catenaria. E lo fa percorrendo la rete fino a 300 km/h, esattamente come un Frecciarossa, dal quale deriva.

Un laboratorio viaggiante ad alta velocità che ci permette di prevenire guasti, programmare al meglio la manutenzione e garantire la sicurezza dell’esercizio ferroviario.

La giornata è proseguita poi con la visita alla Sala Operativa del PCS di Milano Greco e alla Cabina ACEI di Milano Centrale, due centri nevralgici per la gestione della circolazione e del traffico ferroviario. 

Queste strutture, ricche di storia e tecnologia allo stesso tempo, raccontano anche il lavoro di donne e uomini che hanno trasformato la loro esperienza in una risorsa collettiva. 

Una ricchezza che oggi ci permette di affrontare le sfide della mobilità con fiducia e responsabilità".

Fonte FS News