Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha affrontato la questione dei guasti sulla rete ferroviaria che hanno causato cancellazioni e gravi ritardi, intervenendo alla Camera lo scorso martedì.

Durante il suo intervento, Salvini ha sostenuto la tesi del complotto avanzata da Ferrovie dello Stato.

Secondo quest'ultima, qualcuno avrebbe sabotato intenzionalmente la rete ferroviaria negli ultimi tempi, con l'obiettivo di destabilizzare tanto la dirigenza dell'azienda quanto il Governo.

Questa accusa era stata formalizzata con un esposto alla questura di Roma, presentato il 15 gennaio dalla stessa società ferroviaria.

«Abbiamo un quadro di incendi dolosi, esplosioni, guasti, rotture, problemi elettrici», ha detto Salvini in aula.

«Episodi che si sono verificati con regolarità e che – guarda un po’ la coincidenza – dopo le pubbliche denunce e gli esposti non si sono più verificati tanto che la circolazione è tornata regolare con rarissime eccezioni in gran parte dovute al maltempo».

Nonostante le dichiarazioni del ministro, secondo cui la situazione della rete ferroviaria sarebbe migliorata dopo la denuncia della società, i dati raccolti da TrainStats e pubblicati oggi da Il Post suggeriscono il contrario.

La piattaforma, che analizza i dati di ogni singolo treno attraverso l'app Viaggiatreno di Trenitalia, ha evidenziato che i guasti e i ritardi sulla rete ferroviaria sono proseguiti anche nei giorni successivi.

I report mostrano che, sebbene ci siano stati dei miglioramenti su alcune tratte, in generale la circolazione continua a subire disagi e ritardi significativi.

Negli ultimi giorni, anche diversi giornali locali hanno riportato i problemi che continuano a interessare la rete ferroviaria, smentendo parzialmente le affermazioni di Salvini.

Lunedì mattina, ad esempio, si è verificato un guasto alla linea elettrica sulla tratta Genova-Ventimiglia in Liguria, costringendo Trenitalia a fermare decine di treni.

La circolazione tra Savona e Pietra Ligure è ripresa solo dieci ore dopo l'incidente, alle 16:45. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano la Repubblica, l'interruzione sarebbe stata causata da un problema verificatosi durante i lavori di manutenzione del ponte ferroviario sul torrente Bottassano a Loano. 

L'inchiesta de L'Eco di Bergamo ha messo in luce la gravità dei disagi sulla tratta Bergamo-Milano durante la settimana dal 13 al 19 gennaio, con ben 349 avvisi di ritardi, variazioni nelle fermate e soppressioni parziali o totali dei treni.

Questo equivale a circa 50 problemi al giorno, pari al 13% di tutte le corse sulla tratta, che è una delle più trafficate della Lombardia.

La situazione sembra essere particolarmente critica, considerando l'importanza della linea per il trasporto dei pendolari.

In Lombardia il trasporto dei passeggeri è gestito da Trenord – società controllata al 50 per cento da Trenitalia, azienda del gruppo Ferrovie dello Stato, e per un altro 50 per cento dal gruppo FNM, una società a sua volta controllata per quasi il 60 per cento dalla Regione – mentre l’infrastruttura è gestita per la maggior parte da RFI.

Anche sulla linea AV tra Roma e Napoli ci sono stati disagi venerdì 17 gennaio, con ritardi significativi a causa di un guasto alla linea nei pressi di Cassino.

A partire dalle 7:40, i treni hanno accumulato ritardi superiori ai 20 minuti, creando disagi ai pendolari e ai viaggiatori sulla tratta.

Oggi, mercoledì 22 gennaio, i disagi sono proseguiti anche sulla linea Adriatica tra Fasano e Ostuni, in Puglia.

Trenitalia ha dichiarato che i ritardi sono causati da "danneggiamenti" generici sulla linea - probabilmente si tratta di furto di rame - e ha avvisato che tutti i treni, comprese le Frecce, hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 75 minuti.

La problematica, dalle 4:30 del mattino è stata risolta alle 13:00