
La Corte dei Conti ha bocciato il via libera al progetto del Ponte sullo Stretto deliberato dal Cipess ad agosto, motivando lo stop con la violazione di due direttive europee e con la mancata acquisizione del parere dell’Autorità di regolazione dei trasporti.
La decisione, assunta lo scorso ottobre, è stata resa pubblica giovedì 27 novembre con il deposito della deliberazione della Sezione centrale di controllo di legittimità.
Habitat naturali e appalti: le criticità europee
Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, il Collegio ha rilevato in primis la violazione della direttiva 92/43/CE sulla conservazione degli habitat naturali, sottolineando una carenza «di istruttoria e motivazione» nella delibera IROPI.
Contestualmente, è stata evidenziata la violazione dell’articolo 72 della direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici, a causa delle modifiche «sostanziali, oggettive e soggettive» intervenute rispetto all’originario rapporto contrattuale.
Il nodo del parere ART
Tra le motivazioni figura anche la mancata acquisizione del parere obbligatorio dell’Autorità di regolazione dei trasporti sul piano tariffario alla base del Piano economico-finanziario.
Nel documento vengono inoltre segnalati ulteriori profili critici, giudicati però non determinanti per la conclusione finale.

Mit: «Massimo impegno per superare i rilievi»
Il ministero dei Trasporti accoglie le osservazioni della Corte ma ribadisce che l’iter prosegue, forte anche della «positiva collaborazione con la Commissione europea».
Tecnici e giuristi del Mit sono già al lavoro per rispondere ai rilievi e consentire la realizzazione di un’infrastruttura definita «unica al mondo per sicurezza, sostenibilità e modernità».
Palazzo Chigi: «Ampio margine di chiarimento»
Anche la Presidenza del Consiglio assicura un approfondimento puntuale delle motivazioni, convinta che si tratti di questioni «con un ampio margine di chiarimento» nel confronto con la Corte.
Il governo conferma la centralità strategica dell’opera, considerata attesa da decenni.
Stretto di Messina S.p.A.: «Esame in corso, fiducia nelle soluzioni»
Il CEO di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, fa sapere che la società sta analizzando le motivazioni della Corte, ricordando l’approvazione del progetto definitivo ad agosto.
Resta la fiducia nella possibilità di individuare «le opportune iniziative» per superare le criticità, anche alla luce della legge speciale che ha riconosciuto il ponte come opera strategica a livello nazionale.
Ciucci attende inoltre le ulteriori motivazioni relative al mancato visto sul decreto interministeriale Mit-Mef n. 190/2025, attese entro 30 giorni dalla delibera del 17 novembre.